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........... Eranos Program 2019, Programma Eranos 2019

........... The 2019 program is possible thank to the generosity of the following agencies:
...........Comune di Ascona, Cantone Ticino, Valeur Investments; EFG Bank,

........... . ... ....... ............................................PDF PROGRAM 2019
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........Eranos-Jung Lectures (EJL) 2019:
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........ Policies and Techniques Of Fear/ Politiche e tecniche della paura
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........ - 15.02.19, EJL01, E Lisciani (Uni Salerno) "Paura e Potere"
........ - 17.05.19, EJL02, R. Ronchi (Uni L'Aquila) Libertà e paura, la metafisica del populismo
........ - 04.10.19, EJL03, L. Zoja (IAAP Milano) "La nuova Paura"
........ - 08.11.19, EJL04, D. Susanetti (Uni Padova) "Paura e coraggio della parola..."
........ - 06.12.19, EJL05, F. Merlini (Eranos) "Paura e crisi dell'interioriàt"
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  • L'edizione 2019 delle Eranozs-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"?
    È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.
  • The 2019 edition of the Eranos-Jung Lectures intends to reflect on the forms of fear today, asking the following questions: what does the name 'fear' mean today? Why are there times when it seems convenient (and to whom?) to feed the feeling of fear through a more or less refined staging of horizons of threat? What is this feeling symptomatic of, when we feel it as an alarming constant in our lives, and why is it always so willing to let itself be nourished? Is there an 'art of fear'? Who are the 'lords of fear' today? It is through a multidisciplinary approact that we will try to answer to such questions, with the precise aim of offering some tools to unmask the mechanisms through which fear is artfully provoked, while trying to understand what the anthropological root of fear is.

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........ The Eranos' School (ESC) 2019:
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  • - 25.05.19, ESC-01, (Monte Verità) AAVV
    L'Arte di CG Jung....
    Per Carl Gustav Jung l'arte fu l'amorosa compagna segreta di tutta la vita. Disegnò, dipinse, scolpì, intagliò il legno, progettò architetture con la maestria e la versatilità di un artista rinascimentale. Pochissimi, tuttavia, ne conoscevano il talento fuori del comune, perché egli decise di non rendere pubbliche le sue opere. Il mondo rimase quindi stupefatto quando nel 2009, a quasi cinquant'anni dalla morte, venne dato alle stampe Il Libro rosso, l'inedito forse più strabiliante dell'intero Novecento, dove Jung calligrafò la sua potente visione dell'inconscio, illustrandola con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica del Medioevo. Da allora, l'artista che non volle mai chiamarsi tale occupa il posto che gli spetta anche nella storia dell'arte, oltre che nel pensiero contemporaneo. Ma molto rimaneva da scoprire. Al desiderio di ammirare finalmente i tesori mai usciti dagli archivi di famiglia risponde, ora, L'arte di C.G. Jung, recentemente edito dalla Fondazione delle Opere di C.G. Jung.
    The landmark publication of C.G. Jung's The Red Book in 2009 spurred enormous interest in Jung - not just as a founding figure in modern psychology but also as a creative man with tremendous figurative and ornamental flair and a vibrant eye for colour. Expanding beyond that singular achievement, The Art of C.G. Jung presents a comprehensive display of Jung's creative legacy, exploring through text and image Jung's encounters with visual art as maker, collector, and viewer. While in his lifetime Jung did not wish to be considered an "artist" and published his visual work anonymously, the images reproduced here demonstrate the attainment of fully realised artistic ambitions. Edited by the Foundation of the Works of C.G. Jung, The Art of C.G. Jung beautifully mirrors the intellectual and personal development so renowned in Jung's writings.
  • .- 19.10.19, ESC-02, (Monte Verità) AAVV
    Mundaneum. Oriente e Occidente nel mondo globale....
    "Mundaneum" - dal nome scelto da Le Corbusier e Otlet per un centro culturale mondiale situato a Ginevra - è il titolo di un ciclo di appuntamenti dedicati alle trasformazioni del mondo globale e alle sfide che lo investono; un luogo di incontro tra discipline diverse, un laboratorio pubblico di idee per conoscere e comprendere il presente.
    'Mundaneum' - from the name chosen by Le Corbusier and Otlet for a world cultural centre located in Geneva -is the title of a series of events dedicated to the transformations of the global world and the challenges that affect it; a meeting place for different disciplines, a public laboratory of ideas to know and understand the present..

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Eranos Tagung 2019
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Moscia, 04-07 September 2019

I Nomi dell'Assoluto 
Culture ed epoche al cospetto del fondamento:
Mito, Religione, Scienza
The Names of the Absolute
Cutures and Eras in the Facing of the Fundament:
Myth, Religion, Science
Les Noms de l'Absolue
Cultures et èpoques face au fondement:
Mythe, Religion, Science
Die Begriffe des Absoluten.
Kulturen und Zeiten in ihrer Sicht auf das Unbegreifliche:
Mythos, Religion, Philosophie, Wissenschaft


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Synopsis
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Dio, Essere, Uno, Tutto, Principio, Eternità, Origine: sono nomi attraverso i quali nei secoli si è cercato di nominare qualcosa che è al di là del visibile, e forse della ragione, e tuttavia lo istituisce e compenetra dandogli forma e senso. Qualcosa che risiede però anche sempre oltre le nostre capacità cognitive, logiche e razionali, e che tuttavia non è del tutto precluso all'esperienza o all'intuizione: un fondamento con il quale la ragione e la conoscenza non smettono di confrontarsi, senza però mai riuscire a venirne a capo per una incommensurabilità che mette in gioco la nostra stessa finitudine. Quanti e quali nomi sono stati dati all'"Assoluto"? A che cosa risponde questa necessità di nominare ciò che la conoscenza incontra come non padroneggiabile e in ultima analisi inconoscibile?

God, Being, One, All, Beginnings, Eternity, Origin - these are names through which, over the centuries, humanity has tried to name something that is beyond the visible (and perhaps beyond reason) and yet establishes and penetrates it, giving it form and meaning. Something which, however, always resides beyond our cognitive, logical, and rational capacities, and which nevertheless is not completely precluded from experience or intuition: a foundation with which reason and knowledge never cease to confront each other, but never succeed in coming to terms with it because of an incommensurability that puts our own finitude into play. How many and which names have been given to the 'Absolute'? What does this need to name what knowledge meets as unmanageable and ultimately unknowable answer?

Dieu, être, Un, Tout, Principe, éternité, Origine : ce sont des noms à travers lesquels, au cours des siècles, nous avons essayé de nommer quelque chose qui est au-delà du visible et peut-être au-delà de la raison, mais qui l'établit et le pénètre, lui donnant forme et sens. Quelque chose qui, cependant, se situe toujours au-delà de nos capacités cognitives, logiques et rationnelles, et qui, cependant, n'est pas complètement exclu de l'expérience ou de l'intuition : un fondement sur lequel la raison et la connaissance ne cessent de s'affronter, mais ne parviennent jamais à l'accepter pour une incommensurable qui met notre propre finitude en jeu. Combien et quels noms ont été donnés à l' « Absolu » ? Qu'est-ce qu'il faut faire pour nommer ce que le savoir rencontre comme une réponse ingérable et finalement inconnaissable ?

Gott, Sein, das Eine, Alles, Anfang, Ewigkeit, Ursprung: das sind Begriffe, die in den Zeitläuften dazu verwendet wurden, etwas zu benennen, das jenseits des Sichtbaren und des Verstandes angesiedelt ist, aber das Konkrete und die Vernunft voraussetzt und durchdringt, ohne die sie form- und bedeutungslos blieben. Etwas, das immer jenseits unserer kognitiven, logischen und rationalen Fähigkeiten liegt, aber dennoch ihrer Erfahrung und Eingebung bedarf: ein Empfindungszustand, der sich im ständigen, ungleichen, nicht messbaren Wettstreit mit der Vernunft und dem Wissen befindet, um uns unsere eigene Endlichkeit nur umso deutlicher vor Augen zu führen. Wie viele Versuche hat es gegeben, das „Absolute" zu beschreiben, zu erfassen? Können wir mit Hilfe unseres Wissens eine zufriedenstellende, eine zutreffende Bezeichnung finden, oder bleibt es das Unbegreifliche?

 

Relatori / Speakers / Conférenciers:
- Hervé Clerc (Nice),
- Adriano Fabris (Università di Pisa),
- Franco Ferrari (Università di Salerno),
- Franco Giudice (Università di Bergamo),
- Grazia Shögen Marchianó (Fondo Scritti Elémire Zolla, Montepulciano),
- Silvano Tagliagambe (Università di Sassari),
- Amelia Valtolina (Università di Bergamo),
- Vana Xenou (National Technical University of Athens NTUA),
- Paolo Zellini (Università degli Studi di Roma "Tor Vergata")

Conferenze in italiano e in Francese

Conferences in Italian and in Frenchg language

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Introduction

Since 2011, the Eranos Foundation focussed part of its program to the series of evening conferences called Eranos-Jung Lecures and held at the Monte Verità.
The leading theme of the EJL for the year 2018 was Who has kidnapped out Time? For the coming year Eranos proposes to dedicate the EJ-lectures to the theme of Policies and Sztrategies of Fear
The Eranos Tagung 2019 will be dedicated to the theme "The Names of the Absolute" and will be opened to the public according to the capacity of the lecture hall in Moscia.
In 2019 we still shall offer one workshops under the title The School of Eranos (Mundaneum 19.10.2019). The program details and coordinates will be regularly displayed on this web site and communicated to our registered friends and followers.
The Eranos Foundation Council welcomes all the interessees to keep following our program and to join these various activities in the year corresponding to the 86th anniversary of Eranos.

.Introduzione

Dal 2011 la nostra Fondazione ha incentrato il suo programma sulle cosiddette Eranos-Jung Lectures, conferenze serali al Monte Verità che hanno avuto un grande successo.
Nel 2018 il tema conduttore delle EJL era Chi ha rubato il nostro Tempo?. Per la serie di quest'anno Eranos propone di dedicare le EJL al tema Politiche e tecniche della paura
La Eranos Tagung 2019 avrà invece come tema "I Nomi dell'Assoluto" e concederà accesso al pubblico interessato fino a completamento della capacità di accoglienza della sala conferenze di Moscia, perpetuando il simposio di sabato.

Anche nel 2019 offriremo un workshop della serie denominata La scuola di Eranos (Mundaneum 19.10.19).
I dettagli di tutte le componenti del programma saranno regolarmente aggiornati su questo WEB site e saranno comunicati al pubblico registrato sul nostro indirizzario.
La Fondazione invita tutti gli interessati a continuare a seguirci con fedeltà e ad aiutarci ad allargare la cerchia del nostro pubblico nell'anno che corrisponde all'86mo annversario di Eranos.


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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 01,
Enrica Lisciani Petrini, "Paura e Potere"
Conferenza, Monte Verità, venerdì 15.02.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, 15 febbraio2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"Paura e Potere"
. Prof. Enrica Lisciani Petrini (Univ. di Salerno)
- Chairman, Fabio Merlini
- Discussione
- Apéritif dinatoire

Cliccare qui per visualizzare/scaricare il flyer PDF

Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
Partendo dalla costitutiva fragilità della specie umana e dalla consapevolezza, propria dell'uomo, della morte, la conferenza intende mostrare innanzitutto come la paura sia la condizione primordiale e caratteristica dell'uomo (Freud). Il secondo - e conseguente - passaggio del discorso sarà l'analisi di come, precisamente, la paura sia stata da sempre alla base del potere e della politica, delle loro strategie "immunizzanti" e identitarie, di per sé escludenti: esempio massimo, in tal senso, è il pensiero politico di Hobbes, all'origine della formazione dello Stato Moderno. Una strategia politica che ha connotato, dunque, per molti versi la modernità e sempre riemergente, come la politica attuale (a livello mondiale) sta dimostrando. A questo tipo di politica, la lezione proverà a opporre e proporre - come terzo e ultimo passaggio - un diverso pensiero politico: un pensiero, da un lato, fondato sull'energia espansiva e affermativa della vita, lungo una filiera - esattamente opposta alla linea hobbesiana - che va da Machiavelli fino a Nietzsche; un pensiero, dall'altro lato (per qualche verso intrecciato a questa filiera), basato su una idea di relazione - sulla scia della lezione di Merleau-Ponty (anch'egli, non per caso, attento lettore di Machiavelli) - intesa come legame inscindibile, e anzi costitutivo (e dunque eminentemente includente), di ogni identità con l'"altro da sé".

Biografia e profilo del relatore
Enrica Lisciani-Petrini
insegna Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi di Salerno. I suoi lavori ruotano attorno al pensiero filosofico otto-novecentesco, con una particolare attenzione alle riflessioni di autori come Heidegger, Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty e Deleuze. I vettori tematici lungo i quali si muove la sua ricerca sono, da un lato, l'intreccio e la tensione problematica della filosofia con la politica e, in genere, le scienze dell'uomo, come la psicologia e l'antropologia; dall'altro, l'incidenza e il ruolo delle esperienze artistiche nell'orizzonte culturale novecentesco e segnatamente nella riflessione filosofica, intese come "luoghi" nei quali cogliere e interrogare i movimenti profondi del nostro tempo. In tal senso, ha dedicato una specifica attenzione all'esperienza musicale, in vista di elaborare una "filosofia dalla musica", ossia una riflessione che, a partire soprattutto dalle ricerche sul suono e sulla materia fonica delle avanguardie artistiche musicali del '900 (da Debussy ai nostri giorni), riporti il pensiero alla trama mobile e differenziata del reale. In particolare, ha concentrato la propria indagine su alcuni "snodi" teoretici &endash; i concetti di "corpo", "identità", "soggetto" e "persona" &endash;, attraverso i quali gli stessi filosofi sopra indicati operano una rottura rispetto alla tradizione; snodi che, sottoposti ad una radicale messa in questione nella loro accezione tradizionale, consentono di pervenire alla definizione di un diverso apparato categoriale, incentrato sulle nozioni di "vita" e "impersonale". Un complessivo quadro teorico che, da ultimo, si è ulteriormente ampliato nella direzione di una "filosofia della vita quotidiana".

Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Memoria e poesia. Bergson Jankélévitch Heidegger (1983), L'apparenza e le forme. Filosofia e musica in V. Jankélévitch (1991), Tierra en blanco. Música y pensamiento a inicios del siglo XX (1999), Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento (2001), La passione del mondo. Saggio su Merleau-Ponty (2002), Risonanze. Ascolto Corpo Mondo (2007), Charis. Saggio su Jnakélévitch (2012, tradotto in francese nel 2013) e Vita quotidiana. Dall'esperienza artistica al pensiero in atto (2015). Ha inoltre tradotto e/o curato le opere di Vladimir Jankélévitch Pensare la morte? (1994), La musica e l'ineffabile (1996), La morte (2009), Il non-so-che e il quasi-niente (2010), Da qualche parte nell'incompiuto (2012), Debussy e il mistero (2012), Il puro e l'impuro (2014) e L'avventura, la noia e la serietà (2018).

 

LINK: Intervista RSI Rete 2 alla professoressa Lisciani Petrini

 

Immagini della serata

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PDF Flyer

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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 02,
Rocco Ronchi, "Libertà e paura:
la metafisica del populismo"
Conferenza, Monte Verità, venerdì 17.05.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, 17 maggio 2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"Libertà e paura:
..la metafisica del populismo"
. Prof. Rocco Ronchi, Università dell'Aquila
- Chairman, Fabio Merlini
- Discussione
- Apéritif dinatoire

Cliccare qui per visualizzare/scaricare il flyer PDF

Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
Gestione, produzione controllata e amministrazione della paura caratterizzano, ad ogni latitudine, la tattica dei populismi. Ridurre il populismo ad un fenomeno di psicopatologia delle masse è però riduttivo e pericoloso. Le ragioni profonde della sua potenza reale vengono così ignorate, compromettendo anche la possibilità di elaborare una strategia efficace di resistenza. Il populismo ha invece uno statuto schiettamente metafisico. La sua radice metafisica è una precisa concezione della libertà che ha segnato la modernità fin dalla sua fondazione cartesiana. La paura è sempre stata il rovescio di questa "libertà cartesiana", l'ha accompagnata come un'ombra. Un cartesiano radicale come Hobbes ne faceva addirittura l'origine stessa dello Stato moderno e il cardine della razionalità politica. Emancipare l'uomo dal dominio della paura è stata invece la meta che la filosofia si è proposta fin dal suo esordio greco. Per questo, è stata accusata di "tracotanza" (hybris). La paura (la paura degli dei, ad esempio) definiva infatti un limite strutturale del modo d'essere dell'uomo che la filosofia sembrava voler oltrepassare, confondendo i piani dell'umano e del divino. Liberare dalla paura è il compito politico della filosofia, un compito più che mai urgente in un tempo in cui la paura è la merce più venduta nel mercato globale della comunicazione. Questo significa però problematizzare e, forse, congedare la libertà cartesiana, sorella gemella della paura. Con essa è congedata, al contempo, anche una certa immagine dell'uomo, come unità di misura del reale. La domanda è, allora: quale libertà, oltre il dominio della paura? 

Biografia e profilo del relatore
Rocco Ronchi
è docente di Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi dell'Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. Insegna filosofia presso l'IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Dirige la collana "Filosofia al presente" per Textus edizioni di L'Aquila e la Scuola di filosofia Praxis (Forlì). Tra le sue più recenti pubblicazioni, Come fare. Per una resistenza filosofica (2012), Gilles Deleuze (2015), Il canone minore. Verso una filosofia della natura (2017) e Bertolt Brecht (2017).

Ascolta l'intervista RSI al Prof Rocchi,
in onda su Rete2 il 21.05.2019
https://www.rsi.ch/g/11710577  

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Immagini della serata

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..Rocco e Cristina Ronchi a Eranos, 17 maggio 2019

 

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PDF Program

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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 03,
LUIGI ZOJA, "La nuova paura"
Conferenza, Monte Verità, venerdì 04.10.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, 04 ottobre2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"La nuova Paura"
.. Prof. Luigi Zoja, IAAP, Milano
- Chairman, Fabio Merlini
- Discussione
- Apéritif dinatoire

Cliccare qui per visualizzare/scaricare il flyer PDF

Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
Già vent'anni fa, Barry Glassner notava (in The Culture of Fear) che negli Stati Uniti si stava formando una "cultura della paura". Per l'estendersi di nuove tecniche di sorveglianza (soprattutto le videocamere), i crimini calavano e da allora hanno continuato a diminuire: ma gli americani erano persuasi che stessero aumentando. Una convinzione in linea con quello che era stato chiamato lo "stile paranoico" (Richard Hofstadter) del discorso pubblico americano. E che, come tante forme di pensiero prevalenti, è presto passata dagli Stati Uniti all'Europa. In seguito, l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 offrì una occasione per estendere diffidenza e paura allo spazio globale, riattivando i focolai del razzismo e delle guerre di religione sotto forma di Scontro di civiltà (Samuel Huntington). Più ancora che un tragico aumento del terrorismo, quella data ci consegnò una irruzione delle chiusure provinciali e paranoiche sia nella vita politica (populismo) che in quella privata (ritiro dalla dimensione sociale e culturale). Oggi, per timore del terrorismo, molte persone non escono di casa persino in Italia: dove, secondo il Global Terrorism Database, finora non ci sono state vittime. Nessuno invece resta in casa per paura dell'aria inquinata: che, secondo la European Environment Agency, uccide circa 85.000 italiani e 450.000 europei all'anno. Invece di correggere queste distorsioni, i mass media le confermano: temono infatti la concorrenza della informazione sempre più privatizzata e affidata ai "social", dove i messaggi che tendono a prevalere sono quelli brevi e allarmisti.

Biografia e profilo del relatore
Luigi Zoja (1943),
psicoanalista, si è diplomato nel 1974 al C.G. Jung-Institut di Zurigo. Ha lavorato in clinica a Zurigo, poi privatamente a Milano, a New York e ora nuovamente a Milano. Presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) dal 1984 al 1993, è stato anche presidente della International Association for Analytical Psychology (IAAP) dal 1998 al 2001 e, successivamente, presidente del Comitato Etico Internazionale della stessa. Già docente presso il C.G. Jung-Institut di Zurigo, presso l'Università dell'Insubria, presso l'Università di Macao, è attualmente visiting professor presso l'Università Normale di Pechino. Ha tenuto corsi e conferenze presso università e altre istituzioni in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Francia, Grecia, Rep. Ceca, Russia, Polonia, Romania, Bulgaria, Lituania, Slovenia, Israele, Giappone, Cina, Stati Uniti, Messico, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Equador, Venezuela, Tunisia e Sudafrica. Tra le sue pubblicazioni, apparse in quindici lingue, ricordiamo Nascere non basta. Iniziazione e tossicodipendenza (1985 e 2003), Coltivare l'anima (1999), Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (2000, Premio Palmi e Gradiva Award, riedito aggiornato nel 2016), L'incubo globale. Prospettive junghiane sull'11 settembre (curato nel 2002), Storia dell'arroganza. Psicologia e limiti dello sviluppo (2003), Giustizia e bellezza (2007), La morte del prossimo (2009), Contro Ismene. Considerazioni sulla violenza (2009, Premio Internazionale Arché), Centauri. Mito e violenza maschile (2010, riedito aggiornato e ampliato nel 2016), Al di là delle intenzioni: etica e analisi (2011, Gradiva Award per l'edizione americana), Paranoia. La follia che fa la storia (2011), In difesa della psicoanalisi (con S. Argentieri, S. Bolognini e A. Di Ciaccia, 2013), Utopie minimaliste. Un mondo più desiderabile anche senza eroi (2013, Premio Rhegium Julii), Tra eresia e verità (con L. Boff, 2014), Psiche (2015) e il più recente Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini (2017).

 

 

 

Immagini della serata

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PDF Program

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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 04,
Davide Susanetti, "Paura e coraggio della parola.
Dinamiche dell'emozione e del discorso nell'Atene classica"
Conferenza, Monte Verità, venerdì 08.11.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, 11 novembre 2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"Paura e coraggio della parola.
Dinamiche dell'emozione e del discorso nell'Atene classica"
. Prof. Davide Susanetti, Università di Padova
- Chairman, Fabio Merlini
- Discussione
- Apéritif dinatoire

Cliccare qui per visualizzare/scaricare il flyer PDF

Senti l'intervista della RSI (Rete 2) a Davide Susanetti (12.11.19)

Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
Nella sfera della politica e del discorso pubblico, la parola si confronta, nell'atto stesso del suo essere pronunciata, con le opposte polarità della paura e del coraggio, esponendosi ad una serie di rischi e di esclusioni, soprattutto quando essa contraddice il potere o comunque si pone al di fuori del conformismo della corrente comune di pensiero. Un riattraversamento di alcune opere dell'Atene classica evidenziano, d'altro canto, una sorta di tragica "impossibilità" della parola che si assuma il compito del "vero dire" nell'orizzonte della partecipazione alle "cose della città", contraddicendo, di fatto, uno dei principi stessi della democrazia. E se fosse più opportuno e strategico abbandonare, del tutto o in parte, il contesto del discorso pubblico, per far risuonare il discorso di verità in una dimensione privata, in contesti riservati, nel circolo di micro-comunità o in "zone di autonomia temporanea"? Se fosse proprio questa l'unica possibilità per rigenerare le forme della soggettività, trovando, anche, un diversa ragione del coraggio contro la paura? Una "ragione" che, in ultimo, si radica nel sacro, in quelle forme di "radicamento progressivo" sui cui Michel Maffesoli ha, da altri versanti, richiamato l'attenzione.

 

Biografia e profilo del relatore
Davide Susanetti
è professore di Letteratura greca presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterati dell'Università di Padova. Si occupa prevalentemente di tragedia greca, Platone, ermetismo, alchimia, pensiero esoterico e simbolico. Ha pubblicato, tra l'altro, Sinesio di Cirene. I sogni (1992), Plotino. Sul Bello (Enneade I, 6) (1995), Euripide. Alcesti (2001), Euripide. Ippolito (2005), Euripide. Troiane (2010) e Eschilo. Prometeo (2010). Ha commentato il Simposio di Platone (2006, 5a ed., tr. C. Diano) e la Medea di Euripide (2002, 2a ed., tr. M.G. Ciani). Per Carocci, ha inoltre scritto Il teatro dei Greci. Feste e spettacoli, eroi e buffoni (2003), Favole antiche. Mito greco e tradizione letteraria europea (2005), Euripide fra tragedia, mito e filosofia (2007), Euripide. Baccanti (2010), Catastrofi politiche. Sofocle e la tragedia di vivere insieme (2011), Sofocle. Antigone (2012) e Tucidide. I discorsi della democrazia (2015). Condirettore della collana "Le tradizioni del mito", ha tradotto l'Andromaca di Euripide per la stagione 2011 dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico &endash; Teatro greco di Siracusa e ha pubblicato Atene post-occidentale. Spettri antichi per la democrazia contemporanea (2014), che costituisce un approdo di oltre dieci anni di ricerche. Tra i suoi lavori più recenti, ricordiamo inoltre La via degli dei. Sapienza greca, misteri antichi e percorsi iniziatici (2017) e Luce delle Muse. La sapienza greca e la magia della parola (2019).

 

 

Immagini della serata

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PDF Program

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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 05,
Fabio Merlini, "Paura e crisi dell'interiorità"
Conferenza, Monte Verità, venerdì 06.12.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, 06 dicenbre2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"Paura e crisi dell'interiorità"
.. Prof. Fabio Merlini, IUFFP Lugano, Eranos
- Chairman, Sandro Rusconi
- Discussione
- Apéritif dinatoire

Cliccare qui per visualizzare/scaricare il flyer PDF

Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
Dalla paura di Cappuccetto Rosso alle paure che agitano gli orizzonti politici attuali. Che cosa mette in gioco il sentimento della paura? Di che passione si tratta? Perché essa appare come una esperienza inaggirabile della condizione umana? La conferenza cercherà di mettere in luce la relazione tra paura e libertà, partendo da alcune situazioni classiche in cui è proprio il sentimento della paura ad occupare la scena. Di che cosa ci parla la paura? Chi siamo quando abbiamo paura? Attraverso queste e altre domande, si cercherà di disegnare una geografia della paura che aiuti a spiegare perché i poteri di ogni epoca si siano sempre confrontati con questa passione triste per tradurla, ognuno a suo modo, in una determinata tecnica di governo.

Biografia e profilo del relatore
Fabio Merlini
è Direttore Regionale della sede della Svizzera Italiana dell'Istituto Universitario Federale per la Formazione (IUFFP). Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos. Ha co-diretto, presso gli Archivi Husserl dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi, il Groupe de Recherche sur l'Ontologie de l'Histoire, i cui lavori seminariali &endash; Après la fin de l'histoire (1998), Historicité et spatialité (2001) e Une histoire de l'avenir (2004) &endash; sono usciti in tre volumi per l'editore Vrin (Parigi). Già privat-docent all'Università di Losanna, dove ha insegnato Filosofia della cultura (1988), presso il medesimo Ateneo è stato successivamente professore di Epistemologia delle scienze umane (1990-2002). Dal 2003 al 2011 è stato inoltre professore a contratto di Etica all'Università dell'Insubria (Varese). È co-autore del "Cahier de l'Herne" dedicato a F. Nietzsche per il centesimo anniversario della morte (2000). Con J. Derrida, P. Ricoeur, M. Crépon e altri, è co-autore del volume La Philosophie au risque de la promesse (2004). Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo L'efficienza insignificante. Saggio sul disorientamento (2009, apparso anche in francese con il titolo L'époque de la performance insignifiante. Réflexions sur la vie désorientée (2011); Schizotopies : Essai sur l'espace de la mobilisation (2013, edito in italiano come Ubicumque. Saggio sul tempo e lo spazio della mobilitazione, 2015); L'architettura inefficiente (con L. Snozzi, 2014, edito in francese come L'architecture inefficiente, 2016); Catastrofi dell'immediatezza. La vita nell'epoca della sua accelerazione (con S. Tagliagambe, 2016). Ha inoltre curato diversi volumi collettanei, tra cui Nuove tecnologie e nuove sensibilità. Comunicazione, identità, formazione (2005), Identità e alterità. Tredici esercizi di comprensione (con E. Boldrini, 2006) e Semi ad usum praesentis. Un incontro sul pensiero di Jean-Jacques Rousseau (2013). Il suo lavoro più recente, La Triste esthétique. Essais sur les catastrophes de l'immédiateté (2018), è apparso anche in italiano, per l'editore Bollati Boringhieri, con il titolo L'estetica triste. Saggio sull'inospitalità del mondo (2019). Per l'editore Rosenberg&Sellier di Torino dirige la collana "I Saggi di Eranos" e, per l'editore Aragno*Eranos, Ascona, la collana dei "Classici di Eranos".

 

Immagini della serata

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PDF Program

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Rassegna Eranos-Jung Lectures 2019, Evento 06,
NAME, "Title"
Conferenza, Monte Verità, venerdì dd.mm.19, 1830 h

Conferenza in Italiano

 


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Coordinate: venerdì, dd mmmm2019, Monte Verità, 1830 Auditorio

L'edizione 2019 delle Eranos-Jung Lectures intende riflettere sulle forme della paura ai giorni nostri, ponendo le seguenti domande: di che cosa è il nome "paura", oggi? Perché ci sono momenti in cui sembra conveniente (e a chi?) alimentare il sentimento della paura attraverso una più o meno raffinata messa in scena di orizzonti della minaccia? Di che cosa è sintomo questo sentimento, quando lo avvertiamo come una costante allarmante delle nostre vite, e perché esso è sempre così disponibile a lasciarsi nutrire? Esiste un'arte della paura? Chi sono, oggi, i "signori della paura"? È attraverso uno sguardo pluridisciplinare che cercheremo di venire a capo di queste domande, con l'intenzione precisa di offrire alcuni strumenti per smascherare i meccanismi attraverso cui la paura viene provocata ad arte, cercando allo stesso tempo di comprendere quale sia la radice antropologica della paura.

Programma della serata:
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"Title Line 1
..Title Kine 2"
. PROF. NN NNN, Affiliation
- Chairman, Fabio Merlini
- Discussione
- Apéritif dinatoire

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Alla fine della conferenza sarà offerto un aperitivo.
L'ingresso è gratuito.
È gradita l'iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92

Introduzione
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Biografia e profilo del relatore
XXX XXX
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Immagini della serata

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Eranos Tagung 2019: Programma/Program

I Nomi dell'Assoluto
The Names of The Absolute.
Les Noms de l'Absolu
Die Begriffe des Absoluten
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September 04-07, Eranos Moscia,
Coferenze in Italiano e in Francese 
Conferences in Italian and in French language

 


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Coordinates / Coordinate:
September 04-07, Eranos Moscia (Open to registered / invited Public)

CLICK Here for Final program
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Iscrizione obbligatoria | Registration is required
(
vedi sotto) ............ .......(see below)

Faculty list:
- Hervé Clerc (Nice),
- Adriano Fabris (Università di Pisa),
- Franco Ferrari (Università di Salerno),
- Franco Giudice (Università di Bergamo),
- Grazia Shögen Marchianó  (Fondo Scritti Elémire Zolla, Montepulciano),
- Silvano Tagliagambe (Università di Sassari),
- Amelia Valtolina (Università di Bergamo),
- Vana Xenou (National Technical University of Athens NTUA),
- Paolo Zellini (Università degli Studi di Roma "Tor Vergata")

In collaborazione con il Dottorato di ricerca in Studi umanistici transculturali, Università di Bergamo, e il Dottorato di ricerca in Filosofia, Università di Pisa e Università di Firenze
In collaboration with the Ph.D. program in Transcultural Studies in Humanities, University of Bergamo, and the Ph.D. program in Philosophy, University of Pisa and University of Florence
En collaboration avec le Doctorat de recherche en Études humanistes transculturelles, Université de Bergamo, et le Doctorat de recherche en Philosophie, Université de Pise et Université de Florence
In Zusammenarbeit mit dem PhD in Transkulturellen Geisteswissenschaften, Universität Bergamo, und den PhD in Philosophie, Universität Pisa und Universität Florenz

Synopsis
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Dio, Essere, Uno, Tutto, Principio, Eternità, Origine: sono nomi attraverso i quali nei secoli si è cercato di nominare qualcosa che è al di là del visibile, e forse della ragione, e tuttavia lo istituisce e compenetra dandogli forma e senso. Qualcosa che risiede però anche sempre oltre le nostre capacità cognitive, logiche e razionali, e che tuttavia non è del tutto precluso all'esperienza o all'intuizione: un fondamento con il quale la ragione e la conoscenza non smettono di confrontarsi, senza però mai riuscire a venirne a capo per una incommensurabilità che mette in gioco la nostra stessa finitudine. Quanti e quali nomi sono stati dati all'"Assoluto"? A che cosa risponde questa necessità di nominare ciò che la conoscenza incontra come non padroneggiabile e in ultima analisi inconoscibile?

God, Being, One, All, Beginnings, Eternity, Origin - these are names through which, over the centuries, humanity has tried to name something that is beyond the visible (and perhaps beyond reason) and yet establishes and penetrates it, giving it form and meaning. Something which, however, always resides beyond our cognitive, logical, and rational capacities, and which nevertheless is not completely precluded from experience or intuition: a foundation with which reason and knowledge never cease to confront each other, but never succeed in coming to terms with it because of an incommensurability that puts our own finitude into play. How many and which names have been given to the 'Absolute'? What does this need to name what knowledge meets as unmanageable and ultimately unknowable answer?

Dieu, être, Un, Tout, Principe, éternité, Origine : ce sont des noms à travers lesquels, au cours des siècles, nous avons essayé de nommer quelque chose qui est au-delà du visible et peut-être au-delà de la raison, mais qui l'établit et le pénètre, lui donnant forme et sens. Quelque chose qui, cependant, se situe toujours au-delà de nos capacités cognitives, logiques et rationnelles, et qui, cependant, n'est pas complètement exclu de l'expérience ou de l'intuition : un fondement sur lequel la raison et la connaissance ne cessent de s'affronter, mais ne parviennent jamais à l'accepter pour une incommensurable qui met notre propre finitude en jeu. Combien et quels noms ont été donnés à l' « Absolu » ? Qu'est-ce qu'il faut faire pour nommer ce que le savoir rencontre comme une réponse ingérable et finalement inconnaissable ?

Gott, Sein, das Eine, Alles, Anfang, Ewigkeit, Ursprung: das sind Begriffe, die in den Zeitläuften dazu verwendet wurden, etwas zu benennen, das jenseits des Sichtbaren und des Verstandes angesiedelt ist, aber das Konkrete und die Vernunft voraussetzt und durchdringt, ohne die sie form- und bedeutungslos blieben. Etwas, das immer jenseits unserer kognitiven, logischen und rationalen Fähigkeiten liegt, aber dennoch ihrer Erfahrung und Eingebung bedarf: ein Empfindungszustand, der sich im ständigen, ungleichen, nicht messbaren Wettstreit mit der Vernunft und dem Wissen befindet, um uns unsere eigene Endlichkeit nur umso deutlicher vor Augen zu führen. Wie viele Versuche hat es gegeben, das „Absolute" zu beschreiben, zu erfassen? Können wir mit Hilfe unseres Wissens eine zufriedenstellende, eine zutreffende Bezeichnung finden, oder bleibt es das Unbegreifliche?

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Iscrizioni
Il Convegno è a numero chiuso. Per questa ragione, l'iscrizione è obbligatoria.:
info@eranosfoundation.org, o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92
La quota di partecipazione è di CHF 50.- per l'intero Convegno e di CHF 25.- per le singole giornate.


Trasporto.
A Eranos non vi sono parcheggi per automobili. È possibile raggiungere Eranos con bus (n. 316) o il taxi da Ascona (
Pranzi.
La quota per i pasti è di CHF 30.- /giorno. Si raccomanda di iscriversi poiché non ci sono opportunità di pranzare nelle immediate vicinanze.

Lingue
Le conferenze sono in francese oppure in italiano a dipendenza del relatore

Registration
Please note that the Conference has limited places. For this reason, advanced registration is required:
info@eranosfoundation.org, or by phone at +41 (0) 91 792 20 92
The registration fee is CHF 50.- for the entire Conference and CHF 25.- for single day sessions.

Transport.
Please, note that there are no parking places at Eranos. You may reach Eranos from Ascona by bus (no. 316) or by taxi cab.

Lunches.
The fee for meals is of CHF 30.- /day,. SIt is recommended to register for meals because thjere are no opportunities nearby.

Language.
The conferences will be either in french or in italian languiage, depending on the speaker.

 

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Program / Programma

Mercoledì 03 settembre / Wednesday , September 3rd

10.00-18.00 Eranos Moscia
.....................Arrivals and Welcome

Mercoledì 04 settembre / Wednesday , September 4th

09.00-09.45 Eranos Moscia
.....................Registration for attendees

09.45-10.00 Fabio Merlini (Eranos F.)
.....................Opening of the congress

10.00-11.00 Franco Ferrari (Univ Salerno) Part I
....................To Speak the Unspeakable: The Nature and Names of the Absolute,
.................... from Plato to Neoplatonism
....................Dire l'indicibile: la natura e i nomi dell'Assoluto
.................... da Platone al Neoplatonismo
.................... (Lecture in Italian)

11.00-11.30 Coffee Break

11.30-12.30 Franco Ferrari (Univ. Salerno) Part II
....................
12.30-13.00 Discussion

13.00-14.30 Lunch

14.30-15.30 Vana Xenou (National Technical University of Athens ntua) Part I
....................Why Elefsína Today. From Melancholy to the Vision
....................Pourquoi Elefsína aujourd'hui. De la mélancolie à la vision
.................... (Lecture in French)
....................
15.30-16.000 coffee break

16.00-17.00 Vana Xenou , Part II
...................
17.00-17.30 Discussion

19.30-22.30 Hotel Castello Seeschloss Ascona
.....................Aperitif and Welcome Dinner

Giovedì, 05 settembre / Thursday, September 5th

09.45-10.45 Paolo Zellini (Università degli Studi di Roma "Tor Vergata") Part I
....................The Infinity of the Continuum and the Reality of the Discrete
....................L'infinito del continuo e la realtà del discreto
.................... (Lecture in Italian)

10.45-11.15 Eranos Moscia Coffee Break

11.15-12.15 Paolo Zellini , Part II
..................
12.15-12.45 Discussion

13.00-14.30 Casa Gabriella:
....................Pranzo / Lunch

14.30-15.30 Silvano Tagliagambe (Università di Sassari) Part I
....................The Names of the Absolute and the Spontaneous Symmetry Breaking
....................I nomi dell'Assoluto e la rottura spontanea della simmetria
....................(Lecture in Italian)

15.30-16.00 Pausa caffè / Coffee break

16.00-17.00 Silvano Tagliagambe, Part II
....................
17.00-17.30 Discussion

19.30-20.30 Casa Gabriella: Cena / Dinner

 

Venerdì, 06 settembre / Friday, September 6th

9.45-10.45 Grazia Shögen Marchianó (Fondo Scritti Elémire Zolla, Montepulciano, Italia) Part I
....................The Changing Faces of the Absolute:
.................... An Unending Story Taking Place within the Fabric of the Human Mind
....................T volti mutevoli dell'Assoluto:
.................... una storia infinita che si svolge nel tessuto della mente umana
....................(Lecture in Italian)

10.45-11.15 Pausa caffè / Coffee break

11.15-12.15 Grazia Shögen Marchianó Part II

12.15-12:45 Discussione / Discussion

13.00-14.30 Pausa pranzo / Lunch break

14.30-15.30 Hervé Clerc (autore / author / auteur, Nice, France) Part I
....................The Names of the Absolute: An Overview (Some Landmarks)
....................Les noms de l'absolu : un tour d'horizon (quelques points de repère)
....................(Lecture in French)

15.30-16.00 Pausa caffè / Coffee break

16.00-17.00 Hervé Clerc , Part II

17.00-17.30 Discussione / Discussion

 19.30-20.30 Casa Gabriella: Cena / Dinner

Sabato, 07 settembre / Saturday, September 7th

9.45-10.00 Seminario dottorale coordinato da / Ph.D. Seminar chaired by / Séminaire doctoral coordonné par Adriano Fabris (Università di Pisa, Italy), Franco Giudice (Università di Bergamo, Italy), and Amelia Valtolina (Università di Bergamo, Italy):
....................Introduzione / Introduction / Introduction

10.00-10.30 Luca Cabassa (UniPi-UniFi):
................... "Del nominare l'Assoluto: negazione, equivalenza e analogia

10.30-11.00 Sara Cianciullo (UniBg):
................... "Dio e Trascendenza nel platonismo cantabrigense"

11.00-11.30 Raul Buffo (UniPi-UniFi):
................... "L'Assoluto come unità e relazione. Poetica e metafora dell'amore in Paul Ricoeur"

11.30-12.00 Pausa caffè / Coffee break

12.00-11.30 Enrico Previtali (UniBg):
................... "Ereignis, Dio e passaggio"

12.30-13.00 Bryan Irias Alfaro (UniPi-UniFi):
................... "Il problema della conoscenza di Dio come realtà e non come concetto,
................... nell'antropologia metafisica della scuola di Madrid"

13.00-14.30 Pausa pranzo / Lunch break

14.30-15.00 Silvia Dadà (UniPi-UniFi):
................... "Cancellare il nome di Dio per la pace nell'Universo.
................... La concezione del divino in Emmanuel Lévinas"

15.00-15.30 Elena Ravera (UniBg):
................... "Quale Dio? La parola come desiderio infrangibile di vita
................... ne 'La main hantée' di Louise Dupré"

15.30-16.00 Francesco Pisano (UniPi-UniFi):
................... "L'assoluto in quanto conosciuto.
................... Psicologia e costituzione dell'oggettualità tra Herbart e Mach"

16.00-16.30 Stefano Rozzoni (UniBg):
................... "Misticismo e (post)antropocentrismo nelle cattedral(i) vegetal(i)
.................. di Giukiano Mauri: una riflessione postumana"

15.30-16.00 Discussants:
................... Francesco Sala (UniBg); Alessandra Tosi (UniBg); Sara Volpi (UniBg)

16.30-17.00 Fabio Merlini (Eranos Foundation, Ascona, Switzerland):
................... Chiusura del Convegno / Closing of the Conference / Conclusion de la Conférence

 11.30-12.00 Aperitivo / Apéritif

 

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Profiles of Faculty and Abstracts

Relatori e Abstract / Lecturers and Abstracts / Conférenciers et résumés

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- Les noms de l'absolu : un tour d'horizon (quelques points de repère)

- The Names of the Absolute: An Overview (Some Landmarks)

- Titolo

Hervé Clerc

Introduction sur l'idée, développée par Heidegger, qu'un philosophe est un « débutant ». C'est particulièrement vrai sur un sujet aussi ambitieux que les noms de l'absolu. Nous entrons dans une forêt obscure - la métaphysique ? - dont les arbres sont immenses. Nous apercevons bien en levant la tête ce qui nous semble un tronc, mais la cime pas du tout.

Première parti : les noms de l'absolu dans les monothéismes

1/ Première position : l'absolu est identique à Dieu. C'est la position de la grande majorité des croyants du judaïsme, du christianisme et de l'islam, pour lesquels Dieu est la réalité ultime. Il n'y a pas d'au-delà de Dieu. Racine indo-européenne du mot Dieu : dev. Cette racine figure également dans le mot indien deva, dans le latin dies, qui désigne le jour, dans le nom grec Zeus, le roi des dieux de l'Olympe, le grand foyer de lumière, et dans le mot diva, la grande et radieuse actrice ou cantatrice, « qui en jette », comme on dit familièrement, autour d'elle des étincelles et de la lumière. Le dieu, c'est le brillant, le lumineux, et ajouterons-nous, le « numineux » (Rudolf Otto), celui dont la présence provoque un tressaillement dans le fond de l'âme. Soudain, il y a comme une reconnaissance. On se dit : « c'est ça ! c'est là que je veux être ». Pour les trois monothéismes, reconnaître et adorer ce « « brillant » est le véritable but de la vie sur terre. Notons que l'adoration d'un dieu personnel, doté d'attributs comme la bonté et la toute-puissance, n'est pas le propre des monothéismes. On le retrouve également en Inde. C'est la voie de la bhakti, la voie de l'amour (racine bhaj), qui prend place à côté de la voie de la connaissance. On en trouve des traces, dans le Bhagavadg?t?, le chant du bienheureux, compendium de la pensée indienne, composé peut-être au deuxième siècle de notre ère.

2/ Deuxième position : l'absolu est distinct de Dieu. Certains mystiques ont pris conscience que, passé un certain seuil, l'absolu et Dieu sont appréhendés, expérimentés comme deux réalités distinctes, un peu comme l'étincelle est distincte du feu dont elle émane. Dieu émane de quelque chose de plus profond, infiniment profond, indicible, insaisissable, que nous appelons ici l'absolu. Le besoin s'est alors fait sentir de donner à cet absolu un nom distinct de Dieu : Dans la cabale : en-sof. La déité (gottheit) chez maître Eckhart, père de la mystique rhénane. Le réel (al-Haqq) dans le soufisme. Ces deux positions sont partiellement contradictoires. Il en est résulté de multiples conflits entre les docteurs, les gardiens de la loi, et les mystiques. Condamnation de maître Eckhart par l'église catholique, Ibn 'Arabi condamné par les fuquhats (les docteurs de la loi en islam), Al-Hallaj crucifié en 922 sous le califat des Abassides, pour avoir proclamé « Ana Al-Haqq : je suis Dieu »).

Deuxième partie : les noms de l'absolu en Inde

- Le brahman. L'absolu dans l'hindouisme est désigné par le mot brahman. Mot neutre, qui s'écrit sans majuscule, à la différence de Dieu. Il provient de la racine brh, laquelle exprime une idée de « grandeur intensive » (Shankara). Le vedanta, la grande philosophie de l'Inde, dont Shankara est le plus éminent représentant, dit que le brahman est « sans second » : il occupe pleinement toutes choses avec sa formidable intensité. On en chercherait en vain un autre que lui. L'absolu est la réalité sans autre (donc sans dehors). Problème : il est partout et nous ne le voyons nulle part. Comment cela se fait-il ? Réponse du vedanta : Maya, mot que nous traduisons ordinairement par illusion. Image de la corde et du serpent.

- L'atman. Autre nom de l'absolu en Inde. On traduit fréquemment ce mot par « le Soi », ou pire par l'âme. Mais l'atman n'a rien à voir cette marmelade de pensées, émotions, sentiments, impressions changeantes que nous appelons l'âme, la personnalité, ou notre moi. L'atman est identique au brahman. C'est le brahman qui git, caché, fond de chacun d'entre nous. Atman et brahman sont une seule et même réalité mais vue et approchée selon deux modes distincts.

- Kaïvalya. C'est le nom de l'absolu dans le yoga de Patanjali. Le yogi, étant parvenu au bout de son ascèse, ayant accompli les huit phases du yoga, bascule soudainement, dans l'état de « kaïvalya », où le monde se détache de lui et lui du monde. Il se « désolidarise du cosmos » (Mircea Eliade). Le voilà tout autre, mort au monde, et le monde est mort pour lui. C'est proprement un mort vivant. Son cheminement est une initiation. On traduit parfois le mot kaïvalya par isolement, isolement libérateur ou esseulement. Plotin, évoquant absolu, parle lui aussi du Seul ou de l'Esseulé. Cette solitude totale du yogi est un état de liberté et de plénitude totales.

- Nirvana est le nom donné par le Bouddha non pas à l'absolu mais à l'instant hors du temps (akaliko) où l'homme est confronté à l'absolu. D'autres mots sont également utilisés, dans le bouddhisme, pour définir cet état paradoxal : le mot nirodha, qui signifie cessation, ou le mot asamkhata mot que l'on peut traduire par non-composé non conditionné, non construit. Nirvana signifie littéralement extinction. L'homme, devenu un « nirvané », entre dans l'absolu, devient l'absolu, et ce faisant « s'éteint », comme une bougie qui s'éteint. Il n'a plus conscience de lui-même et du monde. Sa conscience elle-même semble avoir disparu. Évanouie, volatilisée, éteinte. On dira : c'est triste. A quoi bon tous ces efforts si c'est pour aboutir à rien, au néant ? Mais l'état qui résulte de cette « extinction » radicale n'est pas une perte, dit le Bouddha, c'est mieux, infiniment mieux, que maintenant. « Le nirvana est la félicité suprême », dit simplement le Bouddha. Une jouissance inouïe, au-delà des sensations, hors du temps. Inversement, l'état dans lequel nous sommes à présent, le samsara - cycle indéfini des naissances et des morts- est caractérisé par la douleur (dukkha), l'impermanence (anicca), et l'inconsistance (anatta). De l'état paradoxal de nirvana, il est très difficile de parler. Nos mots butent sur cette réalité comme des balles tirées contre un rocher. Le « nirvané », voulant expliquer ce qui a été vécu, est comme la tortue, qui, ayant fait un petit tour sur la terre, tenterait d'expliquer sa promenade au poisson. Autre image : c'est comme vouloir faire comprendre les couleurs à un aveugle de naissance.

Troisième partie : les noms de l'absolu en Chine

La Chine est « l'autre pôle » de l'expérience humaine, disait le grand sinologue Simon Leys. Dans ce tour d'horizon des noms de l'absolu &endash; c'est-à-dire de quelque chose d'universel, qui dépasse les frontières- nous ne pouvions passer sous silence l'apport de la Chine, je ne parle pas de la Chine d'aujourd'hui, le grand atelier du monde, mais de la Chine d'autrefois, mythique, des sages et des philosophies, celle de Confucius et Lao-tse même si ceux-ci, sans doute par pudeur et humilité, se contentent d'un discours a-minima sur l'absolu, comme s'il y avait une forme de pollution mentale, ou pire d'hubris, à vouloir nommer ce qui nous dépasse.

- L'exemple de Confucius. « C'est une faute que de parler des choses élevées dans une situation humble » (cité par Mencius). Or ne sommes-nous pas tous, d'être né du ventre de la femme, comme dit l'écriture, dans une situation humble ? Confucius parlait pourtant du ciel, le ciel qui donne honneurs, rangs, richesse et les retire. Le ciel où se trame le destin. Est-ce un mot pour désigner l'absolu ? Confucius aurait sans doute écarté la question : à un disciple qui l'interrogeait sur le mystère de la mort, le sage répondit : « tu ne sais même pas ce qu'est la vie, comment saurais-tu ce qu'est la mort ? » Nous savons ni ce qu'est la vie, ni ce qu'est la mort, comment saurions nous ce qu'est l'absolu ?

- Le taoïsme. Lao Tse, auteur du Tao-te-King, qui a vécu entre le VIème et le Vème avant notre ère, utilise le mot tao pour désigner l'absolu. Mais les taoïstes étaient bien conscients que ce tao n'est qu'un nom, un mot, et comme tel aussi impermanent que les nuages d'automne : « Le nom qui nomme l'absolu n'est pas le nom pour toujours », dit Lao Tse. C'est un point très important : on nomme mais il ne faut pas prendre le nom pour la chose, comme l'idiot auquel on montre la lune et qui prend le doigt pour la lune, comme l'Occident l'a peut-être fait en fétichisant si longtemps le mot dieu. Ce n'est qu'un mot. Tentant de caractériser le Tao, les taoïstes, comme les bouddhistes du nord, lui donnent pour attribut principal le vide. Mais attention ce n'est pas le vide du néant, c'est un vide qui fonctionne, qui anime, qui nourrit et accomplit toutes chose. « L'être a des aptitudes que le non-être emploie », lit-on Tao te king 11. Une telle vision pourrait nous faire penser à Spinoza, ce maître de joie, qui nomme l'absolu « Dieu ou la nature » - et bien sûr il ne s'agit pas du tout du Dieu des monothéismes, qui récompense et punit. Selon Spinoza, nous sommes des parties de la nature, c'est à dire de l'absolu, dont nous suivons nécessairement l'ordre. Mais il est impossible de développer ce point qui nous entraînerait trop loin. Dans le Tao-te-king, on trouve également cette notation que le Tao est grand, mais formulée de façon réticence, comme si déjà c'était trop dire : « faute de mieux, je le dis grand », dit l'auteur du Tao-te-king (et je reprends ici une traduction de François Houang et Pierre Leyris). Rappelons-nous que le brahman aussi, selon Shankara, est « grand », mais d'une « grandeur intensive ». Il est grand mais il échappe en même temps à toute mesure humaine. Cet incommensurable est exactement aussi grand dans les espaces intergalactiques que dans un œuf de mouche. Sa grandeur est très étonnante. Nous l'appelons grand « faute de mieux » ;

Conclusion

Derrière la multiplicité, des noms, il y a une réalité unique. J'en suis convaincu. Mais on peut penser autrement. La grande islamologue Anne-Marie Schimme nous dit que fana - l'extinction qui survient au terme du chemin soufi - et nirvana - l'extinction bouddhiste - sont deux états distincts. Cette notation figure dans son grand livre sur le soufisme, mystique de l'islam. Absurdité de cette position : il y aurait plusieurs réalités ultimes, plusieurs ciels, qui se trouveraient en quelque sorte côte à côte. Ou bien il y aurait imposture d'un côté ou de l'autre ou des deux. Cette réalité unique est mystérieuse. On la définit par ce qu'elle n'est pas. On appelait autrefois en Occident cette approche la théologie négative. Mais elle est connue depuis fort longtemps en Orient. Une parole du Bouddha exprime les choses ainsi : « Il existe, ô disciples, un non-né, un non-devenu, un non-composé. S'il n'existait pas un non-né, un non-devenu, un non-composé, il n'y aurait pas de chemin pour aller au-delà du né, du devenu, du composé, du créé » (Udâna). Il n'y aurait que le samsara. Nous disions au début que ce sujet était trop ambitieux pour nous, et nous avons cité la parole de Confucius, à savoir que c'est une faute de parler de sujets élevés, quand on est un pauvre hère et errant, comme nous sommes tous, comme je suis en tous les cas. Pourtant nous avons tenté l'entreprise. C'est parce que l'enjeu est considérable. Car s'il n'y a pas d'absolu, il n'y a pas de chemin vers l'absolu, comme le dit la parole du Bouddha. S'il n'y a pas de chemin, il n'y a que l'ignorance, il n'y a que l'obscurité, dans lesquelles nous sommes immergés à perte de vue. L'ignorance est l'origine du monde, dit le bouddhisme. Elle est la texture du samsara. Connaissons-nous le nombre des étoiles ? Le nombre de poils sur nos sourcils ? L'heure de notre mort ? Ce qu'est la vie, ce qu'est la mort ? Non bien-sûr. Mais si l'absolu est bien une réalité, si les noms que nous avons mentionnés ne désignent pas une chimère, s'ils ne sont pas le fruit d'une imposture, alors l'ignorance n'est pas le dernier mot de la vie, alors la vie a un sens, alors elle prend un sens, ou plutôt nous pouvons lui donner un sens.

 

Hervé Clerc was born in Lausanne, in 1952, and has acquired, since then, a double nationality, both Swiss and French. As his father was a journalist in Paris, at that time, he spent the thirty early years of his life in France. He got a diploma from the Institute of political studies (IEP) in Paris, and another one from la Sorbonne with a thesis on Patanjali's yoga. After the university, he was recruited by the French press agency AFP, where he remained for another thirty years. He was posted as a journalist in Madrid, then became bureau chief for Afghanistan and Pakistan, bureau chief in Lyon, and eventually bureau chief for the Netherlands. He terminated his career in Nice (south of France), where he lives now. He wrote three books : the first one on Buddhism (Les choses comme elles sont, édition Galllimard), the second on this unknown entity that we call god (Dieu par la face nord, édition Albin Michel), and the third on hell (L'enfer est une fête, édition Albin Michel). He is currently planning to write another book on happiness and how to get oriented, once and for all, towards a blissful state. But he feels himself only a beginner. He is married and has two children.

 

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- To Speak the Unspeakable: The Nature and Names of the Absolute,
from Plato to Neoplatonism

- Dire l'indicibile: la natura e i nomi dell'Assoluto
da Platone al Neoplatonismo

Franco Ferrari

Il luogo di origine del pensiero dell'indicibilità dell'assoluto è costituito dai dialoghi di Platone, e in particolare da passi tratti dalla Repubblica, dal Parmenide, dal Timeo e dalla misteriosa VII Lettera. Tuttavia un'analisi priva di pregiudizi di questi testi dimostra che in Platone non c'è alcuna concezione positiva dell'assoluto come qualcosa di impredicabile e indicibile. Le prime avvisaglie di una simile dottrina si trovano in una fase relativamente avanzata della tradizione platonica in autori come Moderato di Gades e Filone di Alessandria. Ma è a Plotino che si deve la prima teorizzazione organica del principio (arché) come qualcosa che in se stesso è indicibile (arrheton). Nelle Enneadi si assiste a una spregiudicata indagine intorno alle aporie connesse alla nozione di assoluto e ai problemi collegati all'attribuzione all'Uno dello statuto di principio e causa dell'essere. Sulla scorta di Plotino, il platonismo successivo sviluppa un'indagine di notevole livello con Giamblico e Proclo. L'apice di questa riflessione si incontra in Damascio, il quale, nel celebre scritto Aporie e soluzioni sui principi primi, arriva a rovesciare la struttura stessa della metafisica neoplatonico, teorizzando l'impossibilità di attribuire all'assoluto una natura causale.

Franco Ferrari, born in 1964, is Full Professor of History of Ancient Philosophy at the University of Salerno and of History of Ancient Late Philosophy at the University of Pavia, Italy. His scientific interests focus on Plato's philosophy (metaphysics, epistemology, and ethics) and on the platonic tradition in the antiquity (Middle Platonism and Neoplatonism). He has served as a Fellow of the Alexander von Humboldt Foundation in Münster (1997&endash;1999 and 2002) and Tübingen (2009 and 2012), Germany. Currently, he coordinates of the Editorial Board of the 'International Plato Studies' series and is a member of the scientific board of several international journals of ancient philosophy, among which the Revue de Philosophie Ancienne. In 2014, he was Scientific Director and Coordinator of the unesco research project entitled, 'La via dell'essere: Elea/Velia.' His works include Dio, idea e materia: la struttura del cosmo in Plutarco di Cheronea (1995), I miti di Platone (2006), Socrate tra personaggio e mito (2007), and the most recent Introduzione a Platone (2018). He also translated and edited &endash; in the Series 'Classici Greci della BUR') &endash; the new editions of of Plato's Parmenides (2004), Theaeteus (2011) and Meno (2016), and &endash; for Marsilio Publishers &endash; The Government of Philosophers (Republic, Book iv) (2014). He has recently published the a new Introduzione a Platone (2018) and La via dell'immortalità. Percorsi platonici ('Saggi di Eranos', 2019)

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- Titre

- The Changing Faces of the Absolute: An Unending Story
Taking Place within the Fabric of the Human Mind

- I volti mutevoli dell'Assoluto: una storia infinita
che si svolge nel tessuto della mente umana

Grazia Shögen Marchianó

The human mind has always given the Absolute several names: the One, the All, Being, Truth, God, ?unyat? have been the most recurrent and charismatic in the Western and Eastern theological and philosophical languages of the past. Even though today those names have not waned, others have taken pride of place as in the case of the monosyllable BIT in the language of informatics, of the pronoun IT as expression of cosmic totality in astrophysics, and most recently of the cyborg, a hybrid being supposed to act as the eventful protagonist of a post-human time on Earth. One is facing then a crucial question: which is the ground wherefrom the ever changing faces of the Absolute arise? Is this ground to be properly explored 'outside', namely in the making of the human drama or not rather 'inside' the mind where the fabric of a 'Beyond' in whichever way be it conceived is a sovereign must?

 

Grazia Shögen Marchianó is a specialist in East-West aesthetic, philosophic, and religious studies, and former Professor of Comparative Aesthetics and History and Civilizations of Eastern Asia at the University of Siena (Arezzo, Italy). She is author and editor of several scholarly books, as well as a large number of essays, conference papers, and articles in Italian and English on Indian and Buddhist epistemology, transcultural aesthetics, and Shingon esoteric Buddhism. On this last topic she has launched a biannual research project at the Officina Studi Medievali (Medieval Studies Workshop), Palermo, involving scholars from the Middle East and Japan. She is recipient of a doctorate honoris causa from The Open University, Edinburgh. She is scientific advisor of the Advanced Creativity Mind School (Pesaro). She served as the Founding President of the Elémire Zolla International Research Society (AIREZ) and, since 2012, editor of ten volumes of the Collected Works of her late husband Elémire Zolla (1926&endash;2002) with Marsilio Publisher, Venice. She has also authored Zolla's intellectual biography, Il conoscitore di segreti. Una biografia intellettuale (2012), and edited Labirinti della mente. Visioni del mondo. Il lascito intellettuale di Elémire Zolla nel xxi secolo (2012), a trilingual volume collecting the Proceedings of the international conference on Zolla's thought held in Montepulciano, Italy (May 29&endash;31, 2012), convening scholars from Asia, Europe, and United States. Some of her recent contributions are scattered in Before Pangaea. New Essays in Transcultural Aesthetics (University of Sydney, Vol. 15, 2005); in Transmutatio. The Hermetic Way to Happiness (eds. D. Boccassini and C. Testa, 2012); in the Eranos Yearbooks (2009&endash;2010&endash;2011 and 2013&endash;2014); in Spring. A Journal of Archetype and Culture (Vol. 92, 2015); and in Octagon. La ricerca della totalità riflessa in una bibliotheca dedicata alla Storia delle religioni, alla filosofia e, soprattutto, all'esoterismo (Vol. 3, ed. H. Th. Hakl, 2017).

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- Titre

- The Names of the Absolute and the Spontaneous Symmetry Breaking

- I nomi dell'Assoluto e la rottura spontanea della simmetria

Silvano Tagliagambe

According to Florenskij, positivism has in it itself the elements of its own self-dissolution. In fact it refers to an unlimited, endless, that is, inexhaustible growth, without an idea of infinity as something realized. From an epistemological point of view it is legitimate to speak of the growth of knowledge only if it is considered an indefinite process of approximation to the truth, that is, towards a term, represented by Cantor's Absolute, a infinite not expandable and not mathematically determinable. This term is like Anaximander's ?¹?????, a fusion and an unlimited combination of equiprobable and interchangeable possibilities, an absolute symmetry, the domain of the identical, of the indefinite, in which all possible meanings are potentially contained, and no one emerges concretely. Giving it a name means breaking this symmetry, keeping it on a reduced scale, and associating the residual elements of symmetry with the establishment of an order, after which some of these possibilities differ from all others and the system contracts, arriving at a dynamic balance and at a metastable structure, which gives it a temporary stability.

Silvano Tagliagambe, born in 1945, is Professor Emeritus of Philosophy of Science at University of Sassari, Italy. Physicist and philosopher, he previously taught at the universities of Pisa, Cagliari, 'Sapienza' &endash; University of Rome, and Sassari, at the Faculty of Architecture in Alghero. He now held courses at the Universidad Complutense de Madrid (ucm), Spain, at the Universidade de Lisboa (ulisboa), and at the Universidade do Porto (up), Portugal. He also served as the Vice-President of the Centro di Ricerca, Sviluppo, Studi Superiori (crs4) in the Region of Sardinia, Italy, presided by the physicist, Carlo Rubbia. He authored over two hundred and fifty publications. Among his main works, we mention here L'interpretazione materialistica della meccanica quantistica (1972), Scienza, Filosofia, Politica in Unione Sovietica 1924&endash;1939 (1978), Scienza e marxismo in urss (1979), La mediazione linguistica. Il rapporto pensiero-linguaggio da Leibniz a Hegel (1980), L'epistemologia contemporanea (1991), Epistemologia del confine (1997), La città possibile (in collaboration with Giovanni Maciocco, 1997), Epistemologia del cyberspazio (1997), L'albero flessibile. La cultura della progettualità (1998), Il sogno di Dostoevskij. Come la mente emerge dal cervello (2002), Come leggere Florenskij (2006), Lo spazio intermedio. Rete, individuo e comunità (2008), Il cielo incarnato. L'epistemologia del simbolo di Pavel Florenskij (2013), Il nodo Borromeo. Corpo, mente, psiche (2015), La divergenza nella rivoluzione. Filosofia, scienza e teologia in Russia (1920&endash;1940) (with G. Rispoli, 2016), Oltre il muro di pietra. La concezione antinomica della verità in Florenskij alla prova delle neuroscienze (2017), and Lo sguardo e l'ombra (2017). In the field of Jungian studies, he also co-authored, along with Angelo Malinconico, Pauli e Jung. Un confronto su materia e psiche (2011) and Jung e il Libro Rosso. Il Sé come sacrificio dell'Io (2014). For the 'Saggi di Eranos' editorial series, he also authored Catastrofi dell'immediatezza (with F. Merlini, 2016).

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- Pourquoi Elefsína aujourd'hui. De la mélancolie à la vision

- Why Elefsína Today. From Melancholy to the Vision

- Titolo

Vana Xenou

Nowadays, the key to secret correlations has been lost; the rupture between the divine, the supernatural and the humanly religious is absolute. Yet, a part of human existence is still in demand of symbols. The prelogical and the supralogical subconscious, the whole range of psychosomatic relations call out for this intuitive, alogical meeting with reality. Man is led from the perceptible to the intelligible, thus acquiring the possibility of being in an intermediary inner state in which he can sense both aspects. It is perhaps here that the form's mystic power resides. Significantly, the word 'symbol' has a unifying meaning in Greek, while the word 'mystery' suggests a hidden reality, either secret or concealed, which is discovered and revealed through the process of initiation. Believing in the revealing character of art, good fortune led me to Eleusis and its Mysteries. The name itself, Elefsína, Eleusis &endash; 'arrival', reveals that nothing indigenous was born here but that it is, rather, the end of an arduous journey. Elefsína's biological place in the Greek and historical economy, as, also, its universally dynamic existence in the apocryphal spiritual history of the entire world, revealed that this mystical religiosity, preserved unchanged throughout the ages both as a name and as a meaning, used to have other roots. In Greek language, there is a word whose content is inexhaustible, a form flooded by the sacred: 'aidós', which we usually interpret as aidemosyne ('bashfulness', 'modesty'), whereas in essence it is nothing other than the sacred understanding of the untouched; it is what expresses that which is not experienced today and seems contradictory, namely that what is true remains a hidden, protected, well-kept secret. Here, it is worth recalling the Heracletian saying to mind, ????? ???¹?????? ????? ('Nature loves to conceal herself') that refers to the infinity of Nature, which is not easily grasped &endash; the hidden protective covering does not permit the uninitiated to penetrate it. Just as Nietzsche believed that 'we no longer believe that truth remains truth when one pulls off the veil ... one should have more respect for the bashfulness with which nature has hidden behind riddles and iridescent uncertainties...' Today, if we want to turn our thoughts in a direction worthy of the phenomenon of the initiation process, we have to rely on its reductiverevelatory nature. In the concluding ceremony of the Epopteia, knowledge and existence merge into a single unit: Deiknymena &endash; 'Revelation'. The answer to the question, 'Why Elefsína today', can be summed up in the words of the Homeric hymn: happy is he who has seen.

 

Vana Xenou was born in Athens in 1949. She studied painting and stage designing at the School of Fine Arts in Athens (1968&endash;1973). In 1973, she entered the École Supérieure des Arts Décoratifs in Paris. She then pursued her studies in painting and mosaics at the École Nationale Supérieure des Beaux-Arts in Paris (1974&endash;1978), while simultaneously attended seminars on aesthetics and philosophy. She is currently an Emeritus Professor at the Department of Architecture of the National Technical University of Athens (ntua). She was the candidate for Greece in 2008 for the 'Women of Europe' Award, instituted by the International Association for the Promotion of Women of Europe. In 2014, she was honored by the French Republic with the title of the 'Officer of the Order of the Academic Palms'. She has held an important number of solo shows with a thematic approach, among which: D'après l'Odalisque de Paul Outerbridge (1978&endash;1987), Artistic exploration in the world of Lewis Caroll (Greece, USA, and Spain, 1980&endash;1991), D'après Judith et Holopherne de Artémisia Gentileschi Greece, 1983) D'après Lucrèce de Lucas Cranach (Belgium and Greece, 1985&endash;1991) « Kunst Europa » Neuves Berliner kunstverein (Germany, 1984&endash;1991) Angels, Earth and Heaven (Greece, 1989) Hyperion or the Hermit (Greece, 1989&endash;1998), Eleusinian mysteries (Greece, 1990&endash;2010), Malson of Chyprus (Greece, 1995), Chapelle de la Salpêtrière (France, 2000), The «Eleusis-Perasma». «Arrivée-Passage» at Kronos Old Factory, Eleusis (Greece, under the auspices of the Hellenic Ministry of Culture and the Municipality of Eleusis, 2004), Psychagogia (Greece, 2005), «Arrivée-Passage», Jardins du Palais Royal, Paris (France, with the support of the French Ministry of Culture and Communications, 2007&endash;2008), «The Soul of the Place» (National Gardens, Greece, 2010), «Passage». With your eyes cast heavenwards (permanent sculptural Installation, City Link Arcade / Piraeus, Bank Cultural Institution, Athens, Greece, 2012), Les sens politique des lieux sacrés, Sculptural Installation, Paris, Garches Fonds culturel de l'Ermitage (France, 2017). Vana Xenou has also participated in numerous group exhibitions in Greece and abroad. Among his books, we mention here Selections from the Notebooks of Vana Xenou (1986), Angels, Earth and Heaven (1989), Hyperion or the Hermit in Greece (1998), Mystères d'Éleusis (with texts by J.-M. Tasset, 2000), Eleusis-Perasma (with texts by H. Ladia, 2004), Arrivée-Passage (with texts by C. Buci-Glucksmann, 2008), The Soul of the Place (with texts by by E. Daydé and A. Vozani, 2010), and Ces cites ou passent encore les dieux. Athens &endash; Eleusis &endash; Delphi (2017). That there are numerous texts relevant to Vana Xenou's work in publication, such as catalogues of solo and group exhibitions, articles, books (e.g., C. Mollard, Vana Xenou, 1995), academic essays, interviews in magazines and newspapers, and plenty of references through the internet.

 

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- Titre

- The Infinity of the Continuum and the Reality of the Discrete

- L'infinito del continuo e la realtà del discreto

Paolo Zellini

The concept of the continuum was an integral part of Greek philosophy and mathematics as it was, for other reasons, of the Indian culture of the Vedic period. Today it is the foundation of the analysis and of the equations of mathematical physics. In Greece, since the time of Pythagoras and his followers, continuity was enigmatically linked to the negative principle of the ápeiron and the infinite divisibility of magnitudes. Since then the expedients for understanding the nature of the continuum by means of complex symbolical constructions and effective computational procedures have multiplied. In these procedures what has usually been seen is an instrument of approximation of the infinity of the continuum by means of discrete systems of finite numbers. But the computational mathematics in the last century entitles us to ask ourselves if it is not, in fact, the continuum that should be considered an approximation of discrete data.

Paolo Zellini, a mathematician by education, has carried out research in Rome, Pisa, and the United States. He has taught in the Universities of Pisa, Udine, and 'Tor Vergata' in Rome, where he served as Full Professor of Numerical Analysis until 2016 and where he is still pro tempore Emeritus Professor. His scholarly writings, which have appeared in the most renowned periodicals, are in the field of numerical linear algebra, the theory of matrices, the complexity of algorithms and numerical optimization. He has also been interested in the significance of the research done in these areas within the framework of the history of mathematics and, more generally, the history of ideas. He has published for Adelphi publishers the award winning Breve storia dell'infinito (1980), La ribellione del numero (1985), Gnomon. Una indagine sul numero (1999), Numero e logos (2010) (which was awarded the sefir Prize in 2011), La matematica degli dèi e gli algoritmi degli uomini (2016) (singled out for honorable mention in the Merck Prize in 2017), and La dittatura del calcolo (2018). He has published for Bollati Boringhieri, in collaboration with other authors, Complessità e iterazione numerica (2013), a treatise on iterative numerical algorithms and their computational complexity. Some of his books have been translated into other languages. He has been writing for some time in the cultural section of the newspaper, Corriere della Sera. He has also contributed to the creation of an interdepartmental research center 'Forme del sapere nel mondo antico' at University of Rome 'Tor Vegata'.

 

 

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Rassegna Eranos school 2019: Evento 01
AAVV, "L'arte di C. G. Jung",
AAVV, "The Art of C.G Jung"

Monte Verità, 25.05.2018, 14:00 - 18:00

In collaboration with Foundation of the Works of C.G. Jung, Zürich

 


.page Top Program 2019

Coordinate: sabato 25 maggio 2019, 14:00 -18:00,
Monte Verità, Ascona, Sala Balint
Conferenza in lingua originale con traduzione simultanea EN-IT
Conference in original language (simultaneous translation IT-EN)

Programma / Program
Relatori / Speakers
- Thomas Fischer; Foundation of the Works of CG Jung, Zürich
- Bettina Kaufmann, Foundation of the Works of CG Jung, Zürich
- Romano Madera, Università degli studi Milano Bicocca

Clicca per la locandina / Click to download the PDF

Iscrizione
l'iscrizione è è necessaria
- via e-mail, a info@eranosfoundation.org, o
- telefonicamente, al numero +41 (0) 91 792 20 92.
il costo è di 20 fr. / partecipante

Introduzione / introduction
Per Carl Gustav Jung l'arte fu l'amorosa compagna segreta di tutta la vita. Disegnò, dipinse, scolpì, intagliò il legno, progettò architetture con la maestria e la versatilità di un artista rinascimentale. Pochissimi, tuttavia, ne conoscevano il talento fuori del comune, perché egli decise di non rendere pubbliche le sue opere. Il mondo rimase quindi stupefatto quando nel 2009, a quasi cinquant'anni dalla morte, venne dato alle stampe Il Libro rosso, l'inedito forse più strabiliante dell'intero Novecento, dove Jung calligrafò la sua potente visione dell'inconscio, illustrandola con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica del Medioevo. Da allora, l'artista che non volle mai chiamarsi tale occupa il posto che gli spetta anche nella storia dell'arte, oltre che nel pensiero contemporaneo. Ma molto rimaneva da scoprire. Al desiderio di ammirare finalmente i tesori mai usciti dagli archivi di famiglia risponde, ora, L'arte di C.G. Jung, recentemente edito dalla Fondazione delle Opere di C.G. Jung.

The landmark publication of C.G. Jung's The Red Book in 2009 spurred enormous interest in Jung - not just as a founding figure in modern psychology but also as a creative man with tremendous figurative and ornamental flair and a vibrant eye for colour. Expanding beyond that singular achievement, The Art of C.G. Jung presents a comprehensive display of Jung's creative legacy, exploring through text and image Jung's encounters with visual art as maker, collector, and viewer. While in his lifetime Jung did not wish to be considered an "artist" and published his visual work anonymously, the images reproduced here demonstrate the attainment of fully realised artistic ambitions. Edited by the Foundation of the Works of C.G. Jung, The Art of C.G. Jung beautifully mirrors the intellectual and personal development so renowned in Jung's writings. 

Note sui relatori / Profile of speakers

Thomas Fischer

Ph.D., dirige dal 2013 la Foundation of the Works of C.G. Jung, Zurigo. Ha studiato storia, scienze politiche e diritto pubblico e internazionale presso le Università di Zurigo e Bruxelles, specializzandosi in storia diplomatica della guerra fredda. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso istituti universitari a Zurigo, Beirut, Vienna, Helsinki e Ginevra. Pronipote di C.G. Jung e Emma Jung, è co-curatore de L'arte di C.G. Jung, apparso anche in italiano per Bollati Boringhieri (2019).

Bettina Kaufmann

Ph.D., collaboratrice della Foundation of the Works of C.G. Jung, Zurigo, dal 2013, ha studiato storia dell'arte, giornalismo e diritto costituzionale e internazionale presso le Università di Friburgo, Siena, Madrid, Boston e Oslo. Lavora come scrittrice freelance e svolge attività di ricerca sulla provenienza delle opere d'arte. È co-curatrice de L'arte di C.G. Jung, apparso anche in italiano per Bollati Boringhieri (2019).

Romano Màdera

È ordinario di Filosofia Morale e di Pratiche Filosofiche presso l'Università di Milano-Bicocca. Membro delle associazioni di psicologia analitica AIPA (italiana) e IAAP (internazionale), del Laboratorio Analitico delle Immagini (LAI) e della redazione della Rivista di Psicologia Analitica, ha fondato la Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche "Philo" e ha chiamato la sua proposta nel campo della ricerca della cura del senso "analisi biografica a orientamento filosofico". Autore di numerosi saggi sulla confluenza di filosofia, religione e psicologia analitica, tra i suoi lavori di argomento junghiano ricordiamo Carl Gustav Jung: biografia e teoria (1998), La carta del senso: psicologia del profondo e vita filosofica (2012) e Carl Gustav Jung: l'opera al rosso (2016).

 

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Rassegna Eranos school 2019: Evento 02
AAVV, "Mundaneum. Oriente e Occidente nel mondo globale",
AAVV, "'Mundaneum - East and West in the Global World'"

Monte Verità, 19.10.2018, 10:00

In collaboration with: Fondazione Monte Verità, Ascona; Academy for Psychology of the Heart, Guangdong, China; Institute of Analytical Psychology, City University of Macau, China

 


.page Top Program 2019

Coordinate: sabato19 ottobre 2019, 10:00,-17:00,
Monte Verità, Ascona, Sala Balint
Conferenza in lingua originale con traduzione simultanea EN-IT
Cionference in original language (simultaneous translation IT-EN)

Programma / Program
Relatori / Speakers
- Lucio Caracciolo, LUISS "Guido Carli", Roma
- Fabio Merlini, Eranos Foundation
- Heyong Shen, City University Macau, China
- Matteo Vegetti, Accademia Architettura, USI, Mendrision
- Zhang Wenzhi, Shandong University, China

seguirà un aperitivo per i partecipanti

Clicca per la locandina / Click to download the PDF

Iscrizione
l'iscrizione è è necessaria
- via e-mail, a info@eranosfoundation.org, o
- telefonicamente, al numero +41 (0) 91 792 20 92.
il costo è di 20 fr. / partecipante

Per prenotare il pranzo presso l'Hotel Monte Verità, al costo di 25 fr. / partecipante, si prega di prendere contatto direttamente con il Ristorante al numero +41 91 785 40 40.

Introduzione / introduction
"Mundaneum" - dal nome scelto da Le Corbusier e Otlet per un centro culturale mondiale situato a Ginevra - è il titolo di un ciclo di appuntamenti annuali, promossi dalla Fondazione Eranos e dalla Fondazione Monte Verità, dedicati alle trasformazioni del mondo globale e alle sfide che lo investono; un luogo di incontro tra discipline diverse, un laboratorio pubblico di idee per conoscere e comprendere il presente. La giornata seminariale su "Il nodo di Gordio. Oriente e Occidente nel mondo globale", quest'anno alla sua seconda edizione, parte dalla consapevolezza di come il rapporto tra Oriente e Occidente &endash; forse la struttura più profonda della storia del mondo &endash; sia stato sempre segnato da conflitti tra ordini politici e religiosi inconciliabili, ma anche da scambi economici e ibridazioni culturali tanto decisivi da generare un autentico "nodo" tra gli opposti. Più essenzialmente, l'Oriente ha sempre fornito all'Occidente un paradigma speculare rispetto al quale formulare, per differenza o antitesi, per analogia o mimesi, la propria identità. In due scritti degli anni '50 raccolti in un libro intitolato Il nodo di Gordio, Ernst Jünger e Carl Schmitt avevano avviato un confronto profondo sul tema. La guerra fredda rappresentava ai loro occhi l'ultima figura dell'epica contesa tra Asia e Europa, e perciò offriva una occasione unica per misurare i destini della terra. Il nostro mondo, il mondo globale, comincia però con la fine di quell'ordine storico e con una generale riformulazione del "nodo" e delle sue implicazioni. Oggi è sempre più difficile definire cosa sia l'Occidente, e la stessa posizione dell'Europa nel mondo si è fatta altamente problematica, mentre l'Oriente sta attraversando, in termini politici ed economici, una fase di metamorfosi senza precedenti storici. Dopo l'11 settembre, la struttura del plesso orientale-occidentale è divenuta più che mai complessa, e non certo meno conflittuale rispetto al passato. Il pensiero filosofico, politico, sociologico e psicologico sono dunque chiamati a misurarsi con questo mutamento strutturale, cominciando da alcune questioni fondamentali: cos'è, oggi, l'"Occidente"? L'"Oriente" è ancora produttivo di identità per l'Europa? Dove passano i confini tra i due mondi? Quali disegni egemonici si confrontano sul piano internazionale? Il "nodo" originario è divenuto, nell'epoca attuale, un "nodo di nodi", ognuno dei quali rappresenta una sfida globale da comprendere.


"Mundaneum"- from the name chosen by Le Corbusier and Otlet for a world cultural centre located in Geneva - is the title of a series of events dedicated to the transformations of the global world and the challenges that affect it; a meeting place for different disciplines, a public laboratory of ideas to know and understand the present. The seminar day on "The Gordian Knot. East and West in the Global World", this year at its second edition, starts from the awareness of how the relation between East and West&emdash;perhaps the deepest structure in the history of the world&emdash;has always been marked by conflicts between irreconcilable political and religious orders, but also by economic exchanges and cultural hybridizations, which have been so decisive as to generate an authentic "knot" between the opposites. More essentially, the East has always provided the West with a specular paradigm with respect to which to formulate&emdash;by difference or antithesis, by analogy or mimesis&emdash;its own identity. In two writings from the 1950s collected in a book entitled, The Gordian Knot, Ernst Jünger and Carl Schmitt initiated a profound debate on the subject. In their eyes, the Cold War represented the last figure in the epic struggle between Asia and Europe, and therefore offered a unique opportunity to measure the destinies of the earth. Our world, the global world, begins, however, with the end of that historical order and with a general reformulation of the "knot" and its implications. Today it is increasingly difficult to define what the West is, and Europe's position in the world has become highly problematic, while the East is going through, in political and economic terms, a phase of unprecedented historical metamorphosis. After September 11, the structure of the Eastern-Western plexus has become more complex than ever, and certainly no less conflictual than in the past. Philosophical, political, sociological, and psychological thoughts are therefore called upon to measure themselves against this structural change, starting with some fundamental questions: What is the "West" today? Is the "East" still productive of identity for Europe? Where do the boundaries between the two worlds pass? What hegemonic designs are confronted on the international level? The original "knot" has become, in the present age, a "knot of knots", each of which represents a global challenge to be understood.

 

Program

09:45-10:00: Registration

10:00-10:15: Fabio Merlini (Eranos Foundation, Ascona): Introduction

10:15-10:30: Matteo Vegetti (Accademia di Architettura, Mendrisio):
"Il nodo di Gordio. Oriente e Occidente nel mondo globale"

10:30-12:00: Lucio Caracciolo (LUISS "Guido Carli", Rome):
"Perché l'Europa non esiste. Usi e abusi di un mito geopolitico"

12:00-12:30: Discussion

12:30-14:00: Lunch

14:00-15:30: Whenzi Zhang (Center for Zhouyi & Ancient Chinese Philosophy, Shandong University, China): "La filosofia dell'I Ching (Il libro dei mutamenti) &emdash; Un possibile approccio per sciogliere il nodo tra Cina e Occidente"

15:30-17:00: Heyong Shen (Institute of Analytical Psychology, City University of Macau / School of Psychology, South China Normal University): "Occidente e Oriente. Il nodo, il cuore, il significato: la prospettiva della psicologia del cuore"

17:00-17:30 Discussion

17:30-18:00: Appetizer

 

 

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Rassegna Eranos school 2019: Evento 03
NNN NNN, "Title",
Workshop,
Eranos, dd.mm.19, 09:00 - 18:00

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Coordinate: dddd dd mmmm 2019, hh:00,-hh:00 Casa Eranos, Moscia

Programma:
- Name (IAffliliation): Title

Clicca qui per visualizzare la locandina

Iscrizione.
Il costo di iscrizione al seminario è di CHF 80.-
Il seminario è a numero chiuso, riservato a un numero massimo di 40 partecipanti; l'iscrizione è pertanto obbligatoria (da effettuarsi non oltre mercoledì 7 marzo 2018).
via e-mail, a 
info@eranosfoundation.org, o
telefonicamente, al numero +41 (0) 91 792 20 92.

Pranzo.
Per chi lo desiderasse, è prevista la possibilità di un pranzo in loco, esclusivamente previa prenotazione, a un costo di CHF 25.-

Trasporto.
Vi ricordiamo che a Casa Eranos non vi sono posteggi. Per chi lo desideri, vi è la possibilità di raggiungere Eranos con il bus (316) da Ascona.

ATTENZIONE (per persone con disabilità motorie):
la configurazione particolarmente scoscesa ed i vicoli stretti della proprietà Eranos a Moscia non permettono un accesso facilitato alle persone con handicap di mobilità. Chi si trovasse in tale situazione è pregato gentilmente di contattare la Fondazione (vedi sopra) prima di pianificare una propria presenza ad un evento Eranos a Moscia.

Introduzione
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Programma
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Note sul relatore:
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TABELLA ESC 08.


Eranos Special event 19-01:
L'interiorità nell'epoca della distrazione
F. Merlini

27 gennaio 2019, Teatro San Materno Ascona , h 17:00

 



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Coordinate:
Teatro San Materno Ascona, Via oLsone 3, Ascona, ore 1700
Prenotazioni: 079 646 1614,
oppure www.teatrosanmaterno.ch
Entrata fr 10.-;
Riduzione a fr 5.- per AVS, studenti apprendisti ecc.
Entrata libera per giovani fino a 16 anni e per giornalisti accreditati

click here to visualise the PDF Flyer

L'Interiorità nell'epoca della distrazione

Conferenza-riflessioni con Fabio Merlini

Sinopsi
Che cosa intendiamo quando parliamo di "interiorità"? A quale risorsa esattamente facciamo riferimento? E poi: si tratta veramente di una risorsa?

Siamo soggetti a una forma di distrazione, oggi, che assume addirittura il significato di un'astuzia funzionale alla produzione di valore economico, tanto essa assicura la nostra ricettività ovunque messaggi, informazioni, immagini, compiti e prestazioni lo richiedano. I mezzi attraverso cui comunichiamo, lavoriamo e ci informiamo, con la loro pervasività, definiscono spazi schizotopici in cui siamo sempre anche altrove rispetto al luogo in cui ci troviamo fisicamente. In questo quadro, essere continuamente distratti significa "vivere fuori di sé", attraverso un'estroversione dove perlopiù l'esperienza del tempo fruibile ha il carattere della discontinuità e della frammentazione. Che ne è, in questo quadro, dell'interiorità e in che senso la sua educazione dovrebbe costituire un antidoto alla dispersione del sé nel flusso della rete?

Profilo del relatore
Fabio Merlini, nato a Minusio, Direttore regionale della sede della Svizzera Italiana dell'Istituto Universitario federale per la Formazione Professionale, ha insegnato filosofia della cultura ed epistemologia delle scienze umane presso l'Università di Losanna e in altre università. Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos e per l'editore Rosenberg & Sellier di Torino dirige la collana I Saggi di Eranos. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo L'époque de la performance insignifiante. Réflexions sur la ie désorientée (2011), Schizotopies. Essai sur l'espace de la mobilisation (2013), L'architettura inefficiente (con Luigi Snozzi, 2014), Ubicumque. Saggio sul tempo e lo spazio della mobilitazione (2015) e Catastrofi dell'immediatezza (con Silvano Tagliagambe, 2016).

 

 

entrata libera

 

 

 


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Eranos Special event 19-02:
Conferenza Stampa: presentazione nuova casa editrice
"Aragno Eranos Ascona"

29 marzo 2019, Ascona, h 10:30, Collegio Papio

 



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Coordinates:
29.03.19, ore 1030, Collegio Papio, Sala Rossa.

Visualizzare la Cartella Stampa

Conferenza Stampa: Presentazione della nuova casa editrice
"Aragno-Eranos Ascona"

Nell'ambito delle iniziative di rilancio della Fondazione Eranos di Ascona, l'editore e imprenditore torinese Nino Aragno avvierà una nuova Casa Editrice, Aragno Eranos Ascona, con sede ad Ascona, la cui missione principale è la valorizzazione del ricchissimo archivio di proprietà della Fondazione.
Potranno così vedere la luce i carteggi tra alcuni grandi protagonisti della cultura novecentesca coinvolti nelle Tagungen (Convegni) di Eranos tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta (C.G. Jung, Henry Corbin, il premio Nobel per la fisica Erwin Schrödinger, Mircea Eliade, Karl Kerényi, James Hillman, Gershom Scholem, Adolf Portmann ecc.).
Ma non solo: saranno pubblicati anche testi inediti, materiali iconografici e alcuni dei saggi contenuti negli Jahrbücher (Annali) di Eranos, ormai sempre più introvabili. Si tratterà di edizioni bilingue, edite in lingua originale con traduzione italiana, comprensive di una nota introduttiva e di un breve testo di contestualizzazione tematica.

 Alla conferenza stampa interverranno:

- Manuele Bertoli, consigliere di Stato
- Luca Pissoglio, sindaco di Ascona
- Fabio Merlini, presidente della Fondazione Eranos
- Armando Torno, professore, editorialista e saggista
- Nino Aragno, editore

 

In particolare, Armando Torno proporrà un intervento sui grandi centri culturali europei del 900, mentre Nino Aragno illustrerà le motivazioni che lo hanno spinto ad avviare la nuova Casa Editrice a sostegno del patrimonio archivistico della Fondazione Eranos di Ascona.

All'evento presenzieranno anche i membri del Consiglio di Fondazione e gli sponsor istituzionali privati.

Per informazioni, contattare il presidente della Fondazione Eranos, Fabio Merlini:
e-mail: fabio.merlini@iuffp.swiss

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Eranos Eranos Special event 19-03:
Pomeriggio seminariale: "La via dell'immortalità: percorsi platonici"
Franco Ferrari, Bruno Centrone, Benedîno Gemelli, Fabio Merlini

In occasione della pubblicazione dell'omonimo volume di Franco Ferrari per la collana "I saggi di Eranos", Rosenberg & Sellier, Torino 2019

 



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Coordinate:
15 Novembre 2019, 1800-2000 Monte Verità
click here to visualise the PDF Flyer

Introduzione:
La Fondazione Eranos è lieta di invitare al pomeriggio seminariale sul tema "La via dell'immortalità: percorsi platonici, in occasione della pubblicazione dell'omonimo volume di Franco Ferrari ("I saggi di Eranos", Vol. 5, Rosenberg&Sellier, Torino 2019).
L'immortalità è una condizione alla quale gli uomini in forme diverse hanno sempre aspirato. Questo libro ricostruisce il processo di trasposizione che scandisce il passaggio nei dialoghi di Platone da una nozione iniziatico-misterica di immortalità, diffusa dalle sette orfico-dionisiache, a una filosofica fondata sulla valorizzazione della componente intellettuale e "divina" dell'anima e sulla conoscenza del dominio trascendente della realtà. In Platone viene così delineato il percorso che consente all'uomo di assimilarsi a Dio.
Con l'autore del volume, Franco Ferrari, ordinario di Storia della filosofia antica all'Università di Salerno, intervengono Bruno Centrone, ordinario di Storia della filosofia antica presso l'Università di Pisa; Benedino Gemelli, Presidente dell'Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione della Svizzera Italiana (AICC-DSI); e Fabio Merlini, Presidente della Fondazione Eranos.

In collaborazione con l'Associazione Italiana di Cultura Classica
- Delegazione della Svizzera Italiana (AICC-DSI)

Costi, iscrizioni:

Il seminario è a ingresso libero.
È gradita l'iscrizione
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via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0) 91 792 20 92.

Profilo dei relatori:

Bruno Centrone
(Ravenna, 1955) è professore ordinario di Storia della filosofia antica presso l'Università di Pisa. È stato ricercatore del CNR presso il Centro di Studio del Pensiero Antico di Roma dal 1988 al 1999 e ha insegnato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa tra il 2013 e il 2018. Suoi campi prevalenti d'indagine sono stati il pitagorismo e Platone. È autore di studi, traduzioni ed edizioni di testi relativi al pitagorismo antico e di età imperiale, traduzioni e/o commenti di dialoghi di Platone (Fedone, Fedro, Repubblica, Carmide, Lachete, Liside, Teage), studi su Diogene Laerzio e la dossografia antica, nonché di un traduzione commentata del libro Iota della Metafisica di Aristotele. Tra le più recenti pubblicazioni, ricordiamo Prima lezione di filosofia antica (2015) e una traduzione commentata del Problema XXX attribuito ad Aristotele, Perché tutti gli uomini straordinari sono melancolici (2018).

Franco Ferrari, professore ordinario di Storia della filosofia antica presso l'Università di Salerno e di Storia della filosofia tardo-antica all'Università di Pavia, è tra i maggiori studiosi di Platone e della tradizione platonica. I suoi interessi scientifici si focalizzano, in particolare, sulla filosofia platonica (metafisica, epistemologia ed etica) e sulla tradizione platonica nell'antichità (medioplatonismo e neoplatonismo). Già Fellow della Fondazione Alexander von Humboldt a Münster (1997&endash;1999 e 2002) e Tubinga (2009 e 2012), coordina attualmente il comitato editoriale degli "International Plato Studies" ed è membro del comitato scientifico di alcune importanti riviste sul pensiero antico. Nel 2014 è stato direttore scientifico del progetto UNESCO "La via dell'essere: Elea/Velia", organizzato dal Forum Universale delle Culture. Tra i suoi numerosi lavori, ricordiamo Dio, idee e materia. La struttura del cosmo in Plutarco di Cheronea (1995), I miti di Platone (2006), Socrate tra personaggio e mito (2007) e il più recente Introduzione a Platone (2018). Ha inoltre tradotto e curato, per i "Classici Greci" della BUR, le nuove edizioni del Parmenide (2004), del Teeteto (2011), del Menone (2016) e de Il governo dei filosofi (Repubblica VI; 2014) di Platone. Per la collana de "I saggi di Eranos" dell'editore Rosenberg&Sellier, ha inoltre pubblicato La via dell'immortalità: percorsi platonici (2019).

Benedino Gemelli, già docente di latino e greco al Liceo di Bellinzona e ricercatore del Fondo Nazionale Svizzero, si è occupato di alcuni aspetti della ricezione del pensiero filosofico antico nel Sei-Settecento e ha pubblicato testi medici del Settecento. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Aspetti dell'atomismo classico nella filosofia di Francis Bacon e nel Seicento (1996), Isaac Beeckman atomista e lettore critico di Lucrezio (2002), Consulti Medici di Antonio Vallisneri (2 voll., 2006-2011), Scritti scientifici di Francis Bacon (2010) e Opera medica di Giovanni Pietro Orelli Barnaba, medico di Locarno (2018). È presidente dell'Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione della Svizzera Italiana (AICC-DSI), che si occupa di organizzare conferenze e viaggi culturali. Prosegue nella sua attività di ricerca nel campo della storia della medicina e della filosofia antica.

Fabio Merlini è Direttore Regionale della sede della Svizzera Italiana dell'Istituto Universitario Federale per la Formazione (IUFFP). Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos. Ha co-diretto, presso gli Archivi Husserl dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi, il Groupe de Recherche sur l'Ontologie de l'Histoire, i cui lavori seminariali &endash; Après la fin de l'histoire (1998), Historicité et spatialité (2001) e Une histoire de l'avenir (2004) &endash; sono usciti in tre volumi per l'editore Vrin (Parigi). Già privat-docent all'Università di Losanna, dove ha insegnato Filosofia della cultura (1988), presso il medesimo Ateneo è stato successivamente professore di Epistemologia delle scienze umane (1990-2002). Dal 2003 al 2011 è stato inoltre professore a contratto di Etica all'Università dell'Insubria (Varese). È co-autore del "Cahier de l'Herne" dedicato a F. Nietzsche per il centesimo anniversario della morte (2000). Con J. Derrida, P. Ricoeur, M. Crépon e altri, è co-autore del volume La Philosophie au risque de la promesse (2004). Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo L'efficienza insignificante. Saggio sul disorientamento (2009, apparso anche in francese con il titolo L'époque de la performance insignifiante. Réflexions sur la vie désorientée, 2011); Schizotopies : Essai sur l'espace de la mobilisation (2013, edito in italiano come Ubicumque. Saggio sul tempo e lo spazio della mobilitazione, 2015); L'architettura inefficiente (con L. Snozzi, 2014, edito in francese come L'architecture inefficiente, 2016) e Catastrofi dell'immediatezza. La vita nell'epoca della sua accelerazione (con S. Tagliagambe, 2016). Il suo lavoro più recente, La Triste esthétique. Essais sur les catastrophes de l'immédiateté (2018), è apparso anche in italiano, per l'editore Bollati Boringhieri, con il titolo L'estetica triste. Saggio sull'inospitalità del mondo (2019). Per l'editore Rosenberg&Sellier di Torino dirige la collana "I Saggi di Eranos" e, per l'editore Aragno*Eranos, Ascona, la collana dei "Classici di Eranos".

 


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Eranos Special event 19-04:
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Coordinates:
dd mmm yyyy, Casa Eranos Moscia
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Introduction:
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Program:
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Costs Registration Logistics etc.:
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Travel: ttt

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Eranos Special event 19-05:
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Coordinates:
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Introduction:
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Program:
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Costs Registration Logistics etc.:
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Travel: ttt

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Eranos Publications 2018:
Pubblicazioni Eranos 2018©

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- Eranos Yearbook No. xx
- Collana Eranos 2018
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Eranos Yearbook No xx years xxx:
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Format:

Hardback

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nn.- Sfr (indicative)

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gisela.binda@eranosfoundation.org

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Introduction:
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Contents:
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Collana Eranos 2018
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. list top Publications 2012

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Introduzione:
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