Coordinates / Coordinate:
September 07-09, Eranos Moscia (Open to registered / invited Public) CLICK Here for Final program
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Iscrizione obbligatoria | Registration is required
(vedi sotto) ............ .......(see below)
Relatori / Speakers / Conférenciers:
- JOCELYN BENOIST (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne - Institut des sciences juridique et philosophique de la Sorbonne ISJPS; Institut Universitaire de France IUF)
- DIMITRI D'ANDREA (Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali)
- WOUTER JACOBUS HANEGRAAFF (Universiteit van Amsterdam - Faculteit der Geesteswetenschappen)
- ERIC VAN HERWIJNEN (European Organization for Nuclear Research CERN, Genève)
- CHRISTINE MAILLARD (Université de Strasbourg - Mondes germaniques et nord-européens; International Association for Analytical Psychology IAAP honorary member)
- MASSIMO MORI (Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'educazione; Accademia delle Scienze di Torino)
Seminario dottorale coordinato da / Ph.D. Seminar chaired by / Séminaire doctoral coordonné par / Doktorandenseminar koordiniert von
DIMITRI D'ANDREA (Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali)
ADRIANO FABRIS (Università di Pisa - Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere; Università della Svizzera Italiana USI - Facoltà di Teologia di Lugano)
GABRIELE GUERRA ("Sapienza" Università di Roma - Dip di Studi Europei, Americani e Interculturali)
CAMILLA MIGLIO ("Sapienza" Università di Roma - Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali)
AMELIA VALTOLINA (Università di Bergamo - Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione)
In collaborazione con
il Dottorato di ricerca in Studi umanistici transculturali, UNIVERSITÀ DI BERGAMO, il Dottorato di ricerca in Filosofia, UNIVERSITÀ DI PISA e UNIVERSITÀ DI FIRENZE, il Dottorato di ricerca in Scienze religiose, FACOLTÀ DI TEOLOGIA DI LUGANO il Dottorato di Ricerca in Studi germanici e slavi, "SAPIENZA" UNIVERSITÀ DI ROMA e UNIVERZITA KARLOVA, PRAHA e il Dottorato di Ricerca in Mutamento sociale e politico, UNIVERSITÀ DI TORINO e UNIVERSITÀ DI FIRENZE
In collaboration with
the Ph.D. program in Transcultural Studies in Humanities, UNIVERSITY OF BERGAMO, the Ph.D. program in Philosophy, UNIVERSITY OF PISA and UNIVERSITY OF FLORENCE, the Ph.D. program in Religious Sciences, FACULTY OF THEOLOGY OF LUGANO the Ph.D. program in Germanic and Slavic Studies, 'SAPIENZA' UNIVERSITY OF ROME and UNIVERZITA KARLOVA, PRAHA and the Ph.D. program in Social and Political Change, UNIVERSITY OF TURIN and UNIVERSITY OF FLORENCE
En collaboration avec
le Doctorat de recherche en Études humanistes transculturelles, UNIVERSITÉ DE BERGAMO, le Doctorat de recherche en Philosophie, UNIVERSITÉ DE PISE et UNIVERSITÉ DE FLORENCE, le Doctorat de recherche en Sciences religieuses, FACULTÉ DE THÉOLOGIE DE LUGANO le Doctorat de recherche en Études germaniques et slaves, « SAPIENZA » UNIVERSITÉ DE ROME et UNIVERZITA KARLOVA, PRAHA et le Doctorat de recherche en Changement social et politique, UNIVERSITÉ DE TURIN et UNIVERSITÉ DE FLORENCE
In Zusammenarbeit mit
dem Doktorandenprogramm für Transkulturellen Geisteswissenschaften, UNIVERSITÄT BERGAMO, dem Doktorandenprogramm für Philosophie, UNIVERSITÄT PISA und UNIVERSITÄT FLORENZ, dem dem Doktorandenprogramm für Religionswissenschaften, THEOLOGISCHEN FAKULTÄT LUGANO dem Doktorandenprogramm für Germanistik und Slawistik, SAPIENZA" UNIVERSITÄT ROM und UNIVERZITA KARLOVA, PRAHA und dem Doktorandenprogramm für Sozialem und politischem Wandel, UNIVERSITÄT TURIN und UNIVERSITÄT FLORENZ
In memoriam
Dal 2021, la Fondazione Eranos dedica i suoi Convegni annuali (Eranos Tagungen) a una figura straordinaria della storia della medicina contemporanea, il luminare Peter Anton Miescher (1923-2020), e a sua moglie Annatina (1924-2016), compagna di vita, interlocutrice privilegiata, pittrice sensibile. Desidera così esprimere la sua gratidune a due persone che in tempi e modalità diverse hanno mostrato un grande affetto nei confornti della dalla nostra istituzione. Pioniere nello studio delle malattie autoimmuni, Peter Anton Miescher è stato Professore di Medicina al Bellevue Medical Center dell'Università di New York; Professore e Direttore del Centro Trasfusionale e della Divisione di Ematologia clinica e sperimentale all'Università di Ginevra; Consulente di Immunoematologia clinica per l'Organizzazione Mondiale della Sanità; e Consulente per il Ministero della Sanità cinese. I suoi studi teorici e sperimentali, così come la sua pratica clinica, unite a uno spirito innovativo e intrepido, gli hanno consentito di fare importanti scoperte, il cui esito, in ultima analisi, è stato quello di rivoluzionare la cura delle malattie autoimmuni. Uomo di immensa cultura, collezionista e musicista, umanista curioso, negli ultimi anni della sua vita ha voluto condividere con la Fondazione Eranos l'organizzazione di due simposi extra-muros, svoltisi presso il museo del Castello di Tarasp (2018 e 2019), sulle grandi questioni esistenziali che interessano oggi le nostre società. L'amicizia di cui la Fondazione ha potuto beneficiare si è anche tradotta in una importante donazione, grazie alla quale sarà possibile offrire al nostro pubblico un incontro annuale di studio sui temi universali (l'arte, la spiritualità, il senso della vita) che più gli stavano a cuore. Una occasione per conservarne e condividerne la memoria e dimostrare la nostra gratitudine.
Since 2021, the Eranos Foundation has dedicated their annual Conferences (Eranos Tagungen) to an extraordinary figure in the history of contemporary medicine, the luminary Peter Anton Miescher (1923-2020), and to his wife Annatina (1924-2016), a life companion, privileged interlocutor, and sensitive painter. It thus wishes to express its gratidune to two people who at different times and in different ways showed great affection in confornti of our institution. A pioneer in the study of autoimmune diseases, Peter Anton Miescher was Professor of Medicine at Bellevue Medical Center of New York University; Professor and Director of the Transfusion Center and Division of Clinical and Experimental Hematology at the University of Geneva; Consultant of Clinical Immunohematology to the World Health Organization; and Consultant for the Chinese Ministry of Health. His theoretical and experimental studies, as well as his clinical practice, combined with an innovative and intrepid spirit, allowed him to make important discoveries whose outcome, ultimately, was to revolutionize the treatment of autoimmune diseases. A man of immense culture, collector and musician, curious humanist, in the last years of his life he wanted to share with the Eranos Foundation the organization of two extra-muros symposia, held at the museum of Tarasp Castle (2018 and 2019), on the great existential questions that affect our societies today. The friendship from which the Foundation was able to benefit also took the form of an important donation, thanks to which it will be possible to offer our audience an annual study meeting on the universal themes (art, spirituality, the meaning of life) that were most dear to him. An occasion to preserve and share his memory and to show our gratitude.
Synopsis
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Il passato recente e il presente, con le loro catastrofi (sanitaria e umanitaria); la crisi climatica, con il suo rimettere radicalmente in discussione il senso stesso dell'idea di civiltà e di razionalità, costringono a ripensare in modo radicale il valore della libertà. Veniamo da una storia, la Modernità, che ha stabilito una solidarietà granitica tra individualità e libertà; una solidarietà reinventata poi in modo antimetafisico dalla cosiddetta Postmodernità, per soggettività - così si immaginava - anarchiche, leggere, decentrate, plurali, flessibili, aperte a un gioco infinito di identificazioni, pronte a reinventarsi quando e dove necessario. Contingenza, decentramento e provvisorietà erano dunque gli emblemi di una ulteriore liberazione, al di là del lavoro compiuto a questo riguardo dalla "rivoluzione moderna". Tutto questo mostra oggi il suo lato inconsistente. Poiché il tema dei limiti, quello della responsabilità, quello del riconoscimento richiedono di oltrepassare l'individualismo autocentrato con cui troppo spesso organizziamo la nostra azione nel mondo, rivendicando una libertà che, di fatto, non ne è che il riflesso. Questa necessità di superamento lega la questione della libertà a una questione antica, ma sempre attuale: che cosa significa "venire a capo di sé" e in che senso questo incamminamento fa segno su un processo di autocomprensione che trasforma le pretese della libertà? ...
The recent past and the present, with their catastrophes (health and humanitarian); the climate crisis, with its radical questioning of the very meaning of the idea of civilization and rationality, force a radical rethinking of the value of freedom. We come from a history, Modernity, that established a granitic solidarity between individuality and freedom; a solidarity later reinvented in an anti-metaphysical way by the so-called Postmodernity, for subjectivities - so it was imagined - anarchic, light, decentralized, plural, flexible, open to an infinite game of identifications, ready to reinvent itself when and where necessary. Contingency, decentralization, and provisionality were thus the emblems of further liberation, beyond the work done in this regard by the "modern revolution." All this shows its insubstantial side today. For the theme of limits, that of responsibility, that of recognition demand that we go beyond the self-centered individualism, with which we too often organize our action in the world, claiming a freedom that, in fact, is but a reflection of it. This need to move beyond binds the question of freedom to an ancient, yet ever-present question: what does it mean to "come into one's own," and in what sense does this coming into one's own make a mark on a process of self-understanding that transforms the claims of freedom?.
Le passé récent et le présent, avec leurs catastrophes (sanitaires et humanitaires) ; la crise climatique, avec sa remise en cause radicale du sens même de l'idée de civilisation et de rationalité, nous obligent à repenser radicalement la valeur de la liberté. Nous venons d'une histoire, la Modernité, qui a établi une solidarité granitique entre l'individualité et la liberté ; une solidarité ensuite réinventée de manière anti-métaphysique par la soi-disant Postmodernité, pour des subjectivités - ainsi imaginées - anarchiques, légères, décentralisées, plurielles, flexibles, ouvertes à un jeu infini d'identifications, prêtes à se réinventer quand et où est nécessaire. La contingence, la décentralisation et le provisoire ont été ainsi les emblèmes d'une nouvelle libération Tout cela montre aujourd'hui son côté incohérent. Parce que le thème des limites, de la responsabilité, de la reconnaissance nous obligent à dépasser l'individualisme égocentrique avec lequel nous organisons trop souvent notre action dans le monde, en revendiquant une liberté qui, en fait, n'est que son reflet. Cette nécessité de dépassement lie la question de la liberté à une question ancienne, mais toujours d'actualité : que signifie « se connaître soi-même », et en quoi cette mise ce travail sur soi marque-t-il un processus de connaissance de soi qui transforme les revendications de liberté ?
Die jüngste Vergangenheit und die Gegenwart mit ihren (gesundheitlichen und humanitären) Katastrophen, die Klimakrise mit ihrer radikalen Infragestellung des Sinns der Idee von Zivilisation und Rationalität zwingen uns, den Wert der Freiheit radikal zu überdenken. Wir stammen aus einer Geschichte, der Modernität, die eine granitische Solidarität zwischen Individualität und Freiheit etabliert hat. Eine Solidarität, die anschliessend von der so genannten Postmodernität auf anti-metaphysische Weise neu erfunden wurde, indem sie Subjektivitäten förderte, die - so stellte man es sich vor - anarchisch, leicht, dezentralisiert, plural, flexibel, offen für ein unendliches Spiel von Identifikationen und bereit waren, sich neu zu erfinden, wann und wo immer es nötig war. Kontingenz, Dezentralisierung und Vorläufigkeit waren somit die Kennzeichen einer weiteren Befreiung, die über das hinausging, was die "moderne Revolution" in dieser Hinsicht geleistet hatte. All dies zeigt sich heute von seiner wankelmütigen Seite. Denn das Thema der Grenzen, der Verantwortung, oder der Anerkennung verlangen, dass wir unseren selbstzentrierten Individualismus (mit dem wir allzu oft unser Handeln in der Welt organisieren und eine Freiheit beanspruchen, die in Wirklichkeit nur ein Spiegelbild der Freiheit ist) überwinden. Diese Notwendigkeit, über sich selbst hinauszugehen, verbindet die Frage nach der Freiheit mit einer uralten, aber immer noch aktuellen Frage: Was bedeutet es, "mit sich selbst in Einklang zu kommen", und in welchem Sinne geht es bei dieser Auseinandersetzung um einen Prozess der Selbsterkenntnis, der die Ansprüche der Freiheit transformiert?
Fuori programma
Nell'ambito della Eranos Tagung 2023, in occasione del 90° anniversario dei Convegni di Eranos, viene offerto un importante fuoriprogramma: la rappresentazione scenica del monologo "MOI", dedicato alla scultrice Camille Claudel (1864-1943), scritto da Chiara Pasetti. Per i tipi di Nino Aragno Editore, nel 2016, Chiara Pasetti - filosofa, drammaturga e saggista - ha pubblicato Mademoiselle Camille Claudel e Moi, un lavoro incentrato sulla vicenda umana e artistica di Camille Claudel: una preziosissima lezione sulla libertà e il suo prezzo. Attraverso il profilo di Camille Claudel, musa e amante di Rodin, internata per trenta lunghissimi anni (fino alla sua morte) nell'ospedale psichiatrico di Montfavet, Chiara Pasetti ci offre uno spettacolo per emozionarci e pensare, attraverso l'interpretazione dell'attrice Lisa Galantini, diretta da Alberto Giusta. Nel gennaio 2023 lo spettacolo "MOI" ha ricevuto il premio "Patrizia Romei 2022", dedicato ad artisti che si occupano della rappresentazione scenica di tematiche legate al disagio psichico.
La storia di Camille Claudel (1864-1943) è tanto appassionante quanto drammatica. Scultrice e artista di eccezionale talento, frequentò l'Accademia Colarossi a Parigi dove conobbe Auguste Rodin, di cui divenne allieva e modella e con il quale intrecciò una relazione tormentata, dall'epilogo doloroso per entrambi. Agli inizi del Novecento, nonostante fosse all'apice del successo, si isolò sempre di più fino a condurre una vita estremamente solitaria. Nel marzo del 1913, pochi giorni dopo la morte del padre, venne internata presso la clinica psichiatrica di Ville-Évrard su richiesta della madre e del fratello Paul, con la diagnosi di paranoia delirante. L'anno successivo venne trasferita presso l'asilo pubblico per alienati mentali di Montdevergues presso Avignone, dove restò fino alla morte avvenuta a quasi settantanove anni, il 19 ottobre del 1943. Morì sola, abbandonata da tutti, dopo trent'anni di internamento in manicomio. Venne sepolta nel cimitero dell'ospedale in una fossa comune. Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l'anno del decesso e il suo numero di matricola: 392. Soltanto negli anni Ottanta del Novecento le sue opere hanno cominciato a essere studiate e valorizzate come meritano e la sua figura è stata oggetto di mostre, biografie, cataloghi ragionati. Nel 2017 ha aperto il primo museo a lei interamente dedicato (il Musée Camille Claudel, a Nogent-sur-Seine).
Chiara Pasetti nel 2013 ha visto le sue splendide opere a Montfavet, presso Avignone, all'interno del manicomio dove Camille ha vissuto gli ultimi trent'anni della sua vita. Ha deciso di scrivere un libro su di lei e un monologo teatrale, intitolato "MOI". Il libro è stato pubblicato da Nino Aragno editore nel 2016 con il titolo di Mademoiselle Camille Claudel e Moi (testo vincitore del II premio sezione "arti visive" presso La Casa delle Donne di Roma, ristampato in seconda edizione a marzo 2023); il monologo è stato realizzato con la collaborazione del Teatro della Tosse e ha debuttato nel settembre del 2016 presso l'ex ospedale psichiatrico di Quarto (Genova). Nel ruolo di Camille Claudel, l'attrice di teatro e cinema Lisa Galantini, diretta da Alberto Giusta; da allora lo spettacolo è stato sui palcoscenici di numerosi teatri italiani e in Svizzera. Ha vinto il Premio Patrizia Romei indetto dalla Fondazione Mario Tobino di Maggiano (Lucca) per la drammaturgia.
Durante il lockdown è stato realizzato anche un progetto cinematografico: MOI 392, sempre interpretato da Lisa Galantini per la regia di Mario Molinari. Ne ha parlato Sky Arte in una puntata di The Square - Spazio alla cultura (7 gennaio 2021). Nel film, accanto a Lisa Galantini, Massimo Popolizio dà voce a due lettere di Auguste Rodin a Camille negli anni del loro amore; Anna Bonaiuto recita la lettera di condoglianze per la sua morte, inviata dal cappellano del manicomio di Montdevergues al fratello Paul Claudel il 20 ottobre del 1943. Nel lungometraggio figurano dei disegni di Mimmo Lombezzi e dei filmati realizzati da Giacomo Doni in diversi ex manicomi italiani dal 2007 al 2016. Una storia di violenza, quella di Camille Claudel, di reclusione forzata e di isolamento voluti dalla sua stessa famiglia. Una storia temporalmente distante da noi ma in fondo non così diversa da tante, troppe, che accadono ancora oggi, non soltanto alle donne.
Off-Program
As part of Eranos Tagung 2023, on the occasion of the 90th anniversary of the Eranos Conferences, an important off-program will be offered on September 8: the stage performance of the monologue "MOI," dedicated to sculptor Camille Claudel (1864- 1943), written by Chiara Pasetti. For Nino Aragno Publishers, in 2016, Chiara Pasetti - philosopher, playwright, and essayist - published Mademoiselle Camille Claudel e Moi, a work centered on the human and artistic story of Camille Claudel: a very valuable lesson on freedom and its price. Through the profile of Camille Claudel, Rodin's muse and lover, who was interned for thirty very long years (until her death) in the Montfavet psychiatric hospital, Chiara Pasetti offers us a performance to move us and think, through the performance of actress Lisa Galantini, directed by Alberto Giusta. In January 2023, the show "MOI" received the "Patrizia Romei 2022" award, dedicated to artists who deal with the stage representation of issues related to mental distress.
The story of Camille Claudel (1864-1943) is as passionate as it is dramatic. An exceptionally talented sculptor and artist, she attended the Colarossi Academy in Paris, where she met Auguste Rodin, whose pupil and model she became and with whom she entered into a troubled relationship with a painful ending for both. In the early twentieth century, despite being at the height of her success, she became increasingly isolated to the point of leading an extremely solitary life. In March 1913, a few days after her father's death, she was committed to the Ville-Évrard psychiatric clinic at the request of her mother and brother Paul, with the diagnosis of delusional paranoia. The following year she was transferred to the public asylum for the mentally alienated at Montdevergues near Avignon, where she remained until her death at the age of almost seventy-nine on October 19, 1943. She died alone, abandoned by all, after thirty years of confinement in an asylum. She was buried in the hospital cemetery in a mass grave. Not even her name on the headstone, but the year of her death and her serial number: 392. Only in the 1980s did her works begin to be studied and valued as they deserve, and her figure was the subject of exhibitions, biographies, and catalogs raisonné. In 2017, the first museum entirely dedicated to her opened (the Musée Camille Claudel, in Nogent-sur-Seine).
Chiara Pasetti in 2013 saw her splendid works in Montfavet, near Avignon, inside the asylum where Camille lived the last thirty years of her life. He decided to write a book about her and a theatrical monologue, entitled "MOI." The book was published by Nino Aragno editore in 2016 under the title of Mademoiselle Camille Claudel and Moi (text winner of the II prize in the "visual arts" section at La Casa delle Donne in Rome, reprinted in a second edition in March 2023); the monologue was produced with the collaboration of Teatro della Tosse and premiered in September 2016 at the former psychiatric hospital in Quarto (Genoa). In the role of Camille Claudel, theater and film actress Lisa Galantini, directed by Alberto Giusta; since then the play has been on the stages of numerous Italian theaters and in Switzerland. It won the Patrizia Romei Prize announced by the Mario Tobino Foundation of Maggiano (Lucca) for dramaturgy.
A film project was also produced during the lockdown: MOI 392, also starring Lisa Galantini and directed by Mario Molinari. It was discussed by Sky Arte in an episode of The Square - Space for Culture (Jan. 7, 2021). In the film, alongside Lisa Galantini, Massimo Popolizio voices two letters from Auguste Rodin to Camille during the years of their love affair; Anna Bonaiuto recites the letter of condolence for his death, sent by the chaplain of the Montdevergues asylum to his brother Paul Claudel on October 20, 1943. The feature film includes drawings by Mimmo Lombezzi and footage made by Giacomo Doni in several former Italian asylums from 2007 to 2016.
A story of violence, that of Camille Claudel, of forced confinement and isolation desired by her own family. A story temporally distant from us but in the end not so different from many, too many, that still happen today, not only to women.
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Iscrizioni
Il Convegno è a numero chiuso. Per questa ragione, l'iscrizione è obbligatoria.:
info@eranosfoundation.org, o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92
La quota di partecipazione è di CHF 50.- per l'intero Convegno e di CHF 25.- per le singole giornate.
Previa registrazione al simposio, è prevista anche una modalità di partecipazione a distanza.
https://us02web.zoom.us/j/84861923211
Trasporto.
A Eranos non vi sono parcheggi per automobili. È possibile raggiungere Eranos con bus (n. 316) o il taxi da Ascona
Pranzi.
La quota per i pasti è di CHF 30.- /giorno. Si raccomanda di iscriversi poiché non ci sono opportunità di pranzare nelle immediate vicinanze.
Lingue
Le conferenze sono in francese, Inglese oppure in italiano a dipendenza del relatore
Registration
Please note that the Conference has limited places. For this reason, advanced registration is required:
info@eranosfoundation.org, or by phone at +41 (0) 91 792 20 92
The registration fee is CHF 50.- for the entire Conference and CHF 25.- for single day sessions.
Upon registration for the symposium, a distance mode of participation will be also provided.
https://us02web.zoom.us/j/84861923211
Transport.
Please, note that there are no parking places at Eranos. You may reach Eranos from Ascona by bus (no. 316) or by taxi cab.
Lunches.
The fee for meals is of CHF 30.- /day,. It is recommended to register for meals because thjere are no opportunities nearby.
Language.
The conferences will be either in french, english or in italian language, depending on the speaker.
Pandemic restrictions: / Misure anti-pandemia
- at the moment there are no foreseen restrictions
- momentaneamente no ci sono restrizioni particolari
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Program / Programma
Giovedì 07 settembre / Thursday , September 7th
08h00-08h15 Registrazione e accoglienza dei partecipanti al Convegno / Registration and welcome of Conference participants / Inscription et Acccueil des participants à la Conférence / Registrierung und Empfang der Tagungsteilnehmer
08h15-08h45 FABIO MERLINI (Eranos Foundation, Ascona): Apertura del Convegno / Opening of the Conference / Ouverture de la Conférence / Eröffnung der Tagung
0845-0930 MASSIMO MORI: (Conferenza in italiano)
"La libertà inoggettivabile. Partendo da Kant" (Part I)
.......
0930-0940 Pausa / Break / Pause / Pause
0940-1025 MASSIMO MORI:
"La libertà inoggettivabile. Partendo da Kant" (Part II)
1025-1040 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
...................
1040-1105 Pausa caffè / Coffee break / Pause café / Kaffeepause
1105-1150 CHRISTINE MAILLARD: (Conférence en français)
"Conceptions « extrêmes » du Moi et visions de la liberté : Max Stirner - Alfred Döblin - C.G. Jung" (Part I)
1150-1200 Pausa / Break / Pause / Pause
....................
1200-1245 CHRISTINE MAILLARD:
"Conceptions « extrêmes » du Moi et visions de la liberté : Max Stirner - Alfred Döblin - C.G. Jung" (Part II)
1245-1300 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
1300-1430 Lunch
1430-1515 WOUTER JACOBUS HANEGRAAFF: (Lecture in English)
"Hermetic Freedom and Human Dignity" (Part I)
1515-1525 Pausa / Break / Pause / Pause
1525-1610 WOUTER JACOBUS HANEGRAAFF:
"Hermetic Freedom and Human Dignity" (Part II)
1610-1625 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
1625-1645 Pausa caffè / Coffee break / Pause café / Kaffeepause
1645-1930 Tempo libero / Free time / Temps libre / Freizeit
19h30 Hotel Ascona
Cena (riservata agli oratori e ai docenti) / Dinner (reserved to lecturers and faculty) / Souper (réservé aux orateurs et professeurs) / Abendessen (reserviert für Redner und Dozenten
Venerdì 08 settembre / Friday , September 8th
0830-0845 Accoglienza dei partecipanti al Convegno /
Registration and welcome of Conference participants / Inscription et Acccueil des participants à la Conférence / Registrierung und Empfang der Tagungsteilnehmer
0845-0930 JOCELYN BENOIST: (Conférence en français)
"Le tombeau d'Icare" (Part I)
0930-0940 Pausa / Break / Pause / Pause
0940-1025 JOCELYN BENOIST:
" Le tombeau d'Icare" (Part II)
1025-1040 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
1040-1105 Pausa caffè / Coffee break / Pause café / Kaffeepause
1105-1150 Eric VAN HERWIJNEN: (Lecture in English)
"From Boltzmann's Brains to John Bell's Socks. The Knowns and the Known Unknowns of Freedom" (Part I)
1150-1200 Pausa / Break / Pause / Pause
1200-1245 Eric VAN HERWIJNEN:
"From Boltzmann's Brains to John Bell's Socks. The Knowns and the Known Unknowns of Freedom" (Part II)
1245-1300 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
1300-1430 Pranzo / Lunch / Dîner / Mittagessen
1430-1515 DIMITRI D'ANDREA: (Conferenza in italiano)
"Libertà ringhiosa. Percorsi genealogici e declinazioni politiche dell'individualismo della singolarità" (Part I)
1515-1525 Pausa / Break / Pause / Pause
1525-1610 DIMITRI D'ANDREA:
"Libertà ringhiosa. Percorsi genealogici e declinazioni politiche dell'individualismo della singolarità" (Part II)
1610-1625 Discussione / Discussion / Discussion / Diskussion
1625-1645 Pausa caffè / Coffee break / Pause café / Kaffeepause
1645-1730 Tempo libero / Free time / Temps libre / Freizeit
1800-1900 TEATRO SAN MATERNO
Rappresentazione scenica del monologo "MOI", a cura di CHIARA PASETTI, recitato da LISA GALANTINI
19h30 HOTEL SEESCHLOSS ASCONA Aperitivo e cena inaugurale (riservata agli oratori e ai docenti)
Sabato, 09 settembre / Saturday, September 09th
Sala delle conferenze di Casa Eranos / Lecture Hall of Eranos Hause / Salle de Conférences de la Maison Eranos / Eranos-Haus Tagungssaal
08h15-08h30 Accoglienza dei partecipanti al Convegno / Welcome of Conference participants / Acccueil des participants à la Conférence / Empfang der Tagungsteilnehmer
Seminario dottorale coordinato da / Ph.D. Seminar chaired by / Séminaire doctoral coordonné par / Doktorandenseminar koordiniert von DIMITRI D'ANDREA (Università di Firenze), ADRIANO FABRIS (Università di Pisa; Università della Svizzera Italiana USI - Facoltà di Teologia di Lugano), GABRIELE GUERRA ("Sapienza" Università di Roma), CAMILLA MIGLIO ("Sapienza" Università di Roma), AMELIA VALTOLINA (Università di Bergamo)
08h30-08h55 MIRKO IOSI: "Un altro modo di intendere la libertà" (USIFTL)
08h55-09h20 HELENA COMO: "Poetiche di libertà nella DDR: la subjektive Authentizität di Christa Wolf" (UniBg)
09h20-09h45 LUCA BARUFFA: "Sull'idea di libertà nella letteratura dell'Antropocene: L'uomo-animale, l'uomo e l'animale nella poesia di Marcel Beyer" (UniRm-Sapienza)
09h45-10h10 RAFFAELE ALBERTO VENTURA: "La libertà dei moderni: immaginario e contraddizione" (UniTo-UniFi)
10h10-10h35 SERENA SAPIENZA: "Wer geht, sieht im Durchschnitt anthropologisch und kosmisch mehr, als wer fährt": camminare come segno di libertà in Spaziergang nach Syrakus di Johann Gottfried Seume" (UniRm-Sapienza)
10h35-10h55 Pausa caffè / Coffee break / Pause café / Kaffeepause
10h55-11h20 GIANCARLO COVELLA: "Nomi distanti: interrogare la libertà nelle ri-traduzioni di Antonella Anedda" (UniBg)
11h20-11h45 MARCO MENON: "Dalla sottomissione del soggetto alla libertà del progetto. Su un frammento di Vilém Flusser" (USI-FTL)
11h45-12h10 LUCA SINISCALCO: "Un cavo teso fra libertà e necessità. Le icone titaniche di Ernst Jünger" (UniBg)
12h10-12h35 ERIKA TEMPERINO: "Libertà e riconoscimento dell'Altro negli ambienti digitali" (UniPi-UniFi)
12h35-13h00 SILVIA DADÀ: "Autonomia dell'e-patient: una riflessione sulla relazione medico-paziente di fronte alla medicina digitale" (UniPi)
Discussant: MYLÈNE LAMOUREUX, PHILIPPE LE COMTE (Ph.D. in Mondes germaniques et nord-européens, Université de Strasbourg)
13h00-13h10 FABIO MERLINI (Eranos Foundation): Chiusura del Convegno / Closing of the Conference / Conclusion de la Conférence / Abschluss der Tagung
Casa Gabriella / Gabriella House /Maison Gabriella / Gabriella-Haus
13h10-14h30 Pranzo conclusivo / Closing lunch / Dîner de clôture / Abschließendes Mittagessen
Partenze / Departures / Departs / Abfahrten
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Profiles of Faculty and Abstracts
Relatori e Abstract / Lecturers and Abstracts / Conférenciers et résumés
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« Le tombeau d'Icare »
JOCELYN BENOIST
In the famous painting by Pieter Brueghel the Elder, Icarus disappears into the water, so to speak, without leaving a trace, and to general indifference. It is tempting to recognize in this figure the indifference of reality to our projects and to the failure of these projects: of nature, of course, but also of a reality that is all the way down social, which is the one of work and days. To become aware of this indifference is, without any doubt, an aspect of what is called realism. Does this mean that Icarus' dream was purely and simply meaningless? Or, which is not the same thing, that human beings can easily renounce it? We will question the theme, which is now coming back into fashion, of limits. The debate seems to be raging between those who claim to restore them, or argue that they are inevitable, and those who, it is said, want to overcome or ignore them. Philosophically, however, it seems necessary to investigate the presuppositions of this notion of 'limits', as rooted in modern subjectivity, and to discuss them. Why should the desire for elsewhere be understood as a suppression of 'limits'? Did Icarus want to go beyond mankind, or is his dream not an essential dimension of human life? We will consider the gesture of the celestial bastard Hercules finally giving a burial to Icarus, which is a way of acknowledging him as human.
JOCELYN BENOIST, born in 1968, is Professor of Contemporary Philosophy and Theory of Knowledge at the Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. After his studies at the École normale supérieure (ENS) and the Universities of Paris 1, Paris 4, and Poitiers, he was Assistant Professor at the University of Rennes and Paris 1, and then, since 2004, Full Professor at the University Paris 1. Initially trained as a phenomenologist, he wrote numerous books on Husserl and early phenomenology. He was Director of the Husserl Archive of Paris from 2010 to 2013. He became increasingly interested in Analytic Philosophy and worked for some time on the historical and conceptual connections between both traditions. From 2000 on, his main interest shifted from historical to systematic research, the focus of his work being the question of realism in its diverse aspects and dimensions. Along this line of thought: Les limites de l'intentionalité (2005; Italian translation by Lodovica Maria Zanet, I confini dell'intenzionalità, 2008), Sens et sensibilité. L'intentionalité en contexte (2009), Concepts. Introduction à l'analyse (2010; Italian translation by Matteo Canevari, Concetti e frontiere. La mappa del nostro mondo, 2011); Eléments de philosophie réaliste. Réflexions sur ce que l'on a (2011); Le Bruit du Sensible (2013), Logique du phénomène (2016), L'Adresse du Réel (2017), Toward a Contextual Realism (2021), and Von der Phänomenologie zum Realismus. Die Grenzen des Sinns (2022). With Markus Gabriel and Maurizio Ferraris, he runs the International Associated Laboratory, "Realism as a Philosophical Response to the Challenges of our Time" (RPRCT, Bonn-Paris-Turin).
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"Libertà ringhiosa. Percorsi genealogici e declinazioni politiche dell'individualismo della singolarità"
DIMITRI D'ANDREA
Il contributo intende ripercorre gli snodi genealogici e le condizioni di possibilità (materiali e ideali) dell'individualismo della singolarità e della libertà ringhiosa che ne costituisce l'espressione più politica. La libertà è un valore e una pratica che può assumere configurazioni estremamente diverse. La fisionomia della libertà rivendicata e praticata oggi nelle società liberaldemocratiche occidentali è legata alla diffusione e all'egemonia di una nuova forma di individualismo che chiamo singolarismo. Si tratta di una forma estrema e radicale di individualismo caratterizzato, in primo luogo, dall'immediatezza del rapporto con sé, con gli altri e con il mondo e, in secondo luogo, dalla fede nella propria unicità e dall'immediata traduzione di questa unicità in valore (autenticità). La declinazione più direttamente politica è una libertà ringhiosa: un ibrido che unisce radicalizzandola la vocazione impolitica della libertà dei moderni e l'esigenza di disintermediazione e particolarismo politico come condizione per il recupero dei margini di libertà/autonomia. Da un lato, si configura come una sorta di estremismo liberale, un atteggiamento essenzialmente antipolitico orientato alla massimizzazione della libertà negativa che esalta e radicalizza le istanze di emancipazione dalla politica e dalle sue istituzioni, l'insofferenza per le forme di rappresentanza, il rifiuto radicale verso ogni forma di autorità. Fino alla ridefinizione complottistica della realtà. Dall'altro, esibisce il volto escludente e intollerante, gerarchico e discriminante delle strategie che puntano all'inasprimento dei confini politici e sociali. La libertà rivendicata come strumento di immunizzazione e come strategia di recupero di potere è sempre la libertà di alcuni e non di tutti. Così, accanto al congedo dalla politica e all'idiosincrasia per la regolazione, compare un uso della politica volto a limitare non genericamente la libertà degli altri, ma dei più deboli, di chi sta fuori e minaccia di entrare. Il ritorno dei sovranismi, la fissazione nativistica del confine, l'uso strategico dell'identità come ostacolo materiale e simbolico all'inclusione testimoniano un'esigenza di protezione immunitaria che veicola il ritorno del volto inegualitario del liberalismo, della coesistenza fra ineguali libertà. Per caratterizzare dal punto di vista emotivo questa declinazione escludente e discriminate del singolarismo si è fatto spesso riferimento alla galassia delle passioni livide. Si tratta di passioni - rancore, invidia, risentimento, rabbia - organizzate su un registro che intreccia l'offesa subita con una percezione di impotenza legata all'esperienza di una inferiorità di potere e/o di valore. Più in linea con questa declinazione escludente e discriminatoria della soggettività singolarista mi sembra, invece, la metaforica del ringhio: la postura, cioè, del cane che protegge l'osso, di chi ha qualcosa da difendere, di chi si sente minacciato in un suo qualche possesso, materiale o simbolico, da chi ne è privo. L'obiettivo di chi ringhia è quello non di ascendere, ma "semplicemente" di non sprofondare. Non si ringhia nei confronti di chi gode di qualcosa di cui ci si sente defraudati, o che si vorrebbe acquisire, ma per difendere - con le unghie e con i denti - quel che si ha già da chi potrebbe strapparcelo. La ringhiosità è un'aggressività difensiva, la passione dei penultimi: di chi non guarda verso l'alto, di chi non si sente oppresso, ma insidiato dal basso. È la passione di chi ha solo da perdere: di chi non lotta per ottenere di più, ma per proteggersi da chi ha di meno. Il libertarismo ringhioso è così l'espressione politica del singolarismo dei penultimi, di coloro che possono solo perdere.
DIMITRI D'ANDREA is full professor of Political Philosophy at the Department of Political and Social Sciences (DSPS) at the Università degli Studi di Firenze (Italy). He has extensively worked on Modernity Theory, the transformation of modern politics (sovereignty, legitimacy, nation-State, conflicts, and political identity) in the global age, Shoah and political evil, the political and philosophical aspects of climate change. In recent years, starting from the work of Max Weber, he has worked on the concept of World Image (Weltbild) and the relationship between political institutions and subjectivity. Among his publications, we list here Prometeo e Ulisse. Natura umana e ordine politico in Thomas Hobbes (1997), L'incubo degli ultimi uomini. Etica e politica in Max Weber (2005), Felicità italiane. Un campionario filosofico (edited with E. Donaggio and E. Pulcini, 2016), Max Weber oggi. Ripensando politica e capitalismo (edited with C. Trigilia, 2018), and Pensare la politica. Una ricognizione interdisciplinare (edited with M. Bontempi and L. Mannori, 2020).
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"Hermetic Freedom and Human Dignity"
WOUTER JACOBUS HANEGRAAFF
In this lecture, I want to focus on two closely interrelated topics that are central to the practice of Hermetic spirituality in Roman Egypt (2nd-3rd c.) and the revival of its textual remains during the European Renaissance (15th c.): firstly, the soul's liberation from its state of mental delusion and addiction to the passions; and secondly, the unique status of human beings as intrinsically double entities that participate simultaneously in the material world and the divine realm of noetic Light. Both topics have been severely misunderstood, essentially because the intentions of the original sources were overwritten by the personal preoccupations of modern scholars. Specifically, I will compare the original Hermetic concept of what human freedom means with its interpretation in Giovanni Pico della Mirandola's famous Oration called De homini dignitate. Again the background of Isaiah Berlin's famous 1969 essay about "two freedoms," I will argue that these Hermetic views of liberty are remarkably relevant to our contemporary political predicaments.
WOUTER J. HANEGRAAFF (b. 1961) is Professor of History of Hermetic Philosophy and Related Currents at the University of Amsterdam, the Netherlands, and a member of the Royal Dutch Academy of Arts and Sciences. He served as President of the European Society for the Study of Western Esotericism (ESSWE) from 2005 to 2013. Alongside numerous articles, he is the author of New Age Religion and Western Culture: Esotericism in the Mirror of Secular Thought (Leiden 1996/Albany 1998); Lodovico Lazzarelli (1447-1500): The Hermetic Writings and Related Documents (Tempe 2005; with Ruud M. Bouthoorn); Swedenborg, Oetinger, Kant: Three Perspectives on the Secrets of Heaven (West Chester 2007); Esotericism and the Academy: Rejected Knowledge in Western Culture (Cambridge 2012); Western Esotericism: A Guide for the Perplexed (London 2013); and most recently Hermetic Spirituality and the Historical Imagination: Altered States of Knowledge in Late Antiquity (Cambridge 2022, winner of the PROSE award for the best book in Religious Studies of 2022). He has also (co)edited seven collective volumes, including the 1200-page Dictionary of Gnosis and Western Esotericism (Leiden 2005) and Hidden Intercourse: Eros and Sexuality in the History of Western Esotericism (New York 2011; with Jeffrey J. Kripal). He is currently working on several projects: a thorough revision of his 2013 textbook under the new title Esotericism in Western Culture; a monograph, including textual editions, about The Hermetic Renaissance; and a revisionist synthesis of "Western culture" that gives equal attention to pagan, Jewish, Christian, Islamic, and esoteric traditions from antiquity to the present.
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"From Boltzmann's Brains to John Bell's Socks. The Knowns and the Known Unknowns of Freedom"
ERIC VAN HERWIJNEN
In this lecture, I shall explore the idea of freedom from my personal perspective as a particle physicist. What is freedom? Does nature allow it? Are there limits to what we can know? Is there an omniscient, all sentient being? The concept of freedom is linked to the origin of quantum mechanics. This, in turn, is closely linked to our number system and how we deal with infinities. But we must be careful, as we know from Zeno's paradox, or quoting Socrates: "I only know one thing, and that is that I know nothing." Quantum mechanics poses constraints on what we can measure. Extrapolating from the microscopic to the macroscopic world, this has often been interpreted as the loss of free will. Quantum entanglement (John Bell's socks, or Einstein's "spooky action as a distance") is also linked free will. And there is also Schrödinger's cat. Should we just shut up and calculate? Or perhaps we should be content with Voltaire, who advocated freedom of thought.
ERIC VAN HERWIJNEN, Ph.D. in Applied Mathematics and Theoretical Physics (London, 1981), was a member of CERN Staff (1981-2020). Member of the LHCb Collaboration (1996-2020), Chairman of the SHiP Collaboration Board (2015-now), Chairman of the Editorial Board of the SND@LHC Collaboration (1922-now). Currently, he is an Academic Visitor at Imperial College London. He has experience with software, particle detector design, and data analysis. Most of his publications were as a member of the LHCb Collaboration. He has a passionate interest in the history of science.
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« Conceptions « extrêmes » du Moi et visions de la liberté : Max Stirner - Alfred Döblin - C.G. Jung »
CHRISTINE MAILLARD
Max Stirner (1806-1856) est considéré comme l'homme d'une seule oeuvre : L'Unique et sa propriété (Der Einzige und sein Eigentum, 1845), qui a connu une fortune tardive au début du XXème siècle, notamment en relation avec les courants de l'anarchisme. Par-delà les préjugés et les clichés dont elle a eu à souffrir, L'Unique et sa propriété est une oeuvre extraordinaire, dont l'influence est bien plus importante que ce qui est communément admis. Le lecteur qui prend la peine de se plonger dans cet épais volume sera frappé par sa richesse et sa pertinence unique pour une réflexion sur les enjeux de l'idée de liberté. Cette conférence reviendra sur cette oeuvre longtemps restée méconnue et évoquera ses conceptions révolutionnaires concernant l'aliénation de l'individu par la religion, l'Etat et les idéologies, ainsi que la figure du Moi comme « l'Unique » (der Einzige). Une deuxième partie abordera des oeuvres de deux penseurs de langue allemande de la première moitié du XXème siècle, qui ont développé à leur tour une théorisation du Moi qui est, entre autres influences, redevable à Stirner : l'écrivain Alfred Döblin (1878-1957), avec sa théorie du « grand Moi » (das Große Ich), développée dans l'essai Unser Dasein (1933) et dans diverses oeuvres littéraires, et le psychologue Carl Gustav Jung (1875-1961), avec sa notion du Soi (das Selbst). Nous analyserons la signification de ces oeuvres pour une pensée de la libération du sujet et de la liberté, tout en considérant les implications collectives, sociétales de telles conceptions et en questionnant leur pertinence pour le présent.
CHRISTINE MAILLARD is professor emeritus of German Studies and History of ideas at Strasbourg University. From 2005 to 2017, she was director of the interdisciplinary institution « Maison interuniversitaire des Sciences de l'Homme&endash; Alsace" (CNRS/Strasbourg University). Her main research fields are on the one side C.G. Jung's work and the history of psychological theories from 18th to 20th century, and on the other side the reception of oriental cultures and religions (India, Persia, Japan) in german literature and culture from 18th to 20th Century. She also published on the relation between literature and the sciences. She translated Jung's Red Book into French (2011) and published or co-published several books and numerous papers on Jung in French, German, and English, such as Arts, sciences et psychologie. Autour du Livre Rouge de Carl Gustav Jung (edited in 2011) and Pour une réévaluation de l'oeuvre de Carl Gustav Jung (edited with Véronique Liard, 2013. Her most recent book is also dedicated to Jung's Red Book: Au coeur du Livre Rouge : Les Sept Sermons aux Morts. Aux sources de la pensée de C.G. Jung (2017; Spanish translation available too). At Strasbourg University, Christine Maillard supervises several Ph.D. thesis on Jung's work. She is honorary member of International Association for Analytical Psychology (IAAP).
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"La libertà inoggettivabile. Partendo da Kant"
MASSIMO MORI
Is our action free or necessitated? The history of Western thought has seen a long-established opposition between two parties: the determinists and the indeterminists. Today, this opposition has evolved into the debate between compatibilists, who maintain that freedom is compatible with determinism, and incompatibilists who, denying this possibility, assert that freedom requires the existence of an indeterminate agent. Both positions can claim some strong points, and decisive objections can be made to both. Therefore, the freedom debate seems to have no solution. This predicament becomes even more pressing upon considering the relationship between philosophy and science. On the one hand, empirical research, especially neuroscience, seems to increasingly (but not conclusively) prove the causal necessity of our actions. On the other, most (but not all) interpretations in quantum mechanic point to indeterministic conclusions; however, it is doubtful that these conclusions hold true for both subatomic physics and the macrophysical reality in which humans operate. In my presentation, I will argue that we may overcome this impasse by avoiding both positions. A suggestion for finding a third way may come from the Third Antinomy discussed by Kant in the Dialectic of the Critique of Pure Reason. Here it is shown how the two horns of the necessity vs. freedom alternative can both be true, depending on the framework in which they are considered. On these grounds, further reflections have arisen in the sphere of neo-Kantism, pragmatism, existentialism, and current discussions on the question of realism. To reach a conclusion: freedom is an inobjectifiable dimension. It cannot be exhausted by any conceptual determination, however useful it may be for its understanding, and it escapes as well any empirical research. On the contrary, it can only be experienced and recognized in the subjectivity of the agent.
MASSIMO MORI (Turin, 1948) is Professor Emeritus at the University of Turin. After a Degree in Philosophy (1971), he completed his education at the Universities of Frankfurt am Main, Erlangen-Nürnberg, and Munich. He taught Philosophy of History, Moral Philosophy, and History of Philosophy at the University of Palermo and then at Turin University. He was visiting professor at the Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg. He was also invited to participate in conferences and seminars in Italy, Germany, Portugal, Russia, Brasil, and Japan. He was Director of the Department of Philosophy of Turin University (1993&endash;1997 and 2001&endash;2005), where he also supervised the Ph.D. courses in Philosophy and Philosophical Hermeneutics. Since 2006, he has been Director-in-chief of the "Rivista di filosofia." He is also an Advisory Board member of several other journals. Since 2018, he serves as president of the Turin Academy of Sciences. Among his publications, we list here La filosofia della storia da Herder a Hegel (1976), La ragione delle armi. Guerra e conflitto nella cultura classica tedesca (1770-1830) (1984), La filosofia di Kant (1990), Libertà, necessità, determinismo (2001), La pace e la ragione. Kant e le relazioni internazionali: diritto, politica, storia (2008), Studi kantiani (2017). He also authored Storia della filosofia moderna (2015) and, with G. Cambiano, Storia e antologia della filosofia (3 vols., 1993; 2nd ed., 2001) and Storia della filosofia contemporanea (2014). With G. Cambiano and L. Fonnesu, he edited Storia della filosofia occidentale (7 vols., 2014-2015). He eventually edited the miscellaneous volumes Vom Naturzustand zur kosmopolitischen Gesellschaft. Staat und Souveränität bei Kant (2017), Libero arbitrio. Storia di una controversia (with M. De Caro and E. Spinelli, 2014), Illuminismo. Storia di un'idea plurale (with S. Veca, 2018), Leibniz e la cultura enciclopedica (2019), and Gli intellettuali e la grande guerra (2020). His most recent books are entitled Esperienze del camminare (2022) and Piacere (2023).
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